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Mondo di mezzo: confisca di beni per milioni di euro a Buzzi e Carminati

Per il tribunale siamo in presenza di soggetti “pericolosi socialmente e la loro pericolosità, ritenuta di rilevante spessore, ancora oggi ha i caratteri dell’attualità”

Il tribunale per le misure di prevenzione di Roma ha proceduto alla confisca di beni, che fino ad ora erano sotto sequestro, per decine di milioni di euro nell'ambito del procedimento sul Mondo di mezzo. I giudici, in accoglimento di quanto richiesto dalla procura nel febbraio scorso, hanno confiscato, tra l'altro, opere d'arte, conti correnti, libretti di deposito, immobili, quote societarie, auto e motoveicoli, fabbricati, terreni, magazzini e depositi.

Per il tribunale presieduto da Guglielmo Muntoni ci troviamo in presenza di soggetti "pericolosi socialmente e la loro pericolosità, ritenuta di rilevante spessore, ancora oggi ha i caratteri dell'attualità". Il provvedimento, che sarà reso esecutivo dagli uomini del Gico della Guardia di Finanza, è stato emesso nei confronti degli imputati eccellenti del processo, che ricordiamo, è giunto al secondo grado di giudizio. Si va da Massimo Carminati, passando per il suo braccio destro Riccardo Brugia; dal ras delle cooperative Salvatore Buzzi, a una serie di imprenditori coinvolti a vario titolo.

E' stata inoltre disposta la misura della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno a Roma, per 3 anni, per cinque persone coinvolte nel procedimento, da applicarsi una volta espiata la pena definitiva. Mentre nei confronti di Carminati, Buzzi e Brugia l'applicazione della sorveglianza speciale sarà valutata all'esito della sentenza d'appello attesa per il prossimo mese di settembre. 

 

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