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Lavoro. A Roma un blitz contro l’abolizione dell’articolo 18

I militanti di Gioventù Nazionale Colle Oppio hanno appeso degli striscioni in tutta Roma

Questa notte i ragazzi della sezione Colle Oppio di Gioventù Nazionale, l'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia, hanno attaccato diversi striscioni sui muri della città di Roma per protestare contro le proposte del governo Renzi di abolire l'articolo 18 per alcune categorie, e in particolare per i più giovani.

«La crisi non si combatte riducendo i diritti, ma aumentandoli» – fa sapere Francesco Todde, responsabile della sezione. «L'idea di abolire i diritti perché non tutti ne possono usufruire – continua – è semplicemente ridicola: l'articolo 18 è frutto di lotte sociali importanti, e andrebbe piuttosto esteso a tutti i lavoratori».

Quali conseguenze porterebbe con sé l'abolizione dell'articolo 18? Secondo Todde, «abolito l'articolo 18 i lavoratori saranno alla mercé del datore del lavoro, senza diritti e sottomessi alla concorrenza fondata non sulla qualità e sul merito, ma sulla disponibilità e sulla sottomissione. Abolire l'articolo 18 significa ripristinare la schiavitù, e cancellarlo proprio per i più giovani comporterà un aumento di precarietà e una riduzione delle già poche tutele a favore dei ragazzi, già gravemente penalizzati. Nessun posto di lavoro verrà creato con questa folle misura».

Quali le proposte? «Chiediamo a Renzi – conclude – di procedere all'immediata abolizione delle tasse sul lavoro, e l'estensione delle tutele previste dall'articolo 18 anche ai lavoratori che oggi non usufruiscono di questo diritto».

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