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La signora Palmira e la sua casa occupata (per 2 volte, da altri)

La signora Palmira e suo figlio in mezzo ad una strada. La denuncia del MoVimento 5 Stelle Roma

Questa è la storia della signora Palmira, affetta da gravi handicap fisici, dovuti alla Poliomelite (P.A.A.), con riconoscimento di invalidità del 78% e bisognosa di incessanti cure e assistenza sanitaria. La signora Palmira abita in una casa popolare regolarmente assegnata in uno dei tanti quartieri della città di Roma. Con lei, suo figlio, minorenne.

La sua casa, però, viene occupata. E più di una volta. A raccontare questa storia, il MoVimento 5 Stelle Roma.

LA VICENDA, GLI INIZI. Il 25 Marzo 2013 tornando a casa insieme ad una amica, la signora Palmira trova sulla pulsantiera del citofono il cognome di un'altra persona in sostituzione del suo. Nel suo appartamento, si era insediata un'altra famiglia, con tanto di mobili, che aveva già provveduto al cambio di serratura. In un attimo, quindi, Palmira e suo figlio si ritrovano in mezzo ad una strada. Per la prima notte, non sapendo come fare, si trova costretta a chiedere ospitalità (protrattasi poi per un lungo periodo) per lei e per suo figlio presso la casa di un'amica.

Prontamente, però, viene comunicata la “Subita Occupazione Abusiva” alla Romeo Gestioni, e viene anche presentata regolare denuncia/querela presso le varie autorità di competenza del Municipio VI (ex VIII) di Roma, che le consigliavano di attivare contemporaneamente anche un “percorso legale presso il Tribunale Ordinario di Roma”.

Si arriva così al Luglio 2013, quando Palmira inoltra richiesta, presso l'ufficio dei Servizi Anagrafici del Comune di Roma, di copia dell'iter del cambio di residenza effettuato dagli occupanti. Ci vogliono 3 mesi per ottenere una risposta: la pratica di variazione anagrafica era stata presentata già dal 22 Marzo, ovvero 3 giorni prima dell'occupazione, per essere archiviata il 12 Aprile con le seguenti “Osservazioni di accertamento” effettuate dalla Polizia Municipale: “Alloggio Occupato senza Titolo”.

IL TRIBUNALE DALLA PARTE DI PALMIRA; LA RESISTENZA DEGLI OCCUPANTI. Intanto, però, procede l’iter del ricorso al Tribunale Ordinario di Roma: il 25 ottobre, sempre del 2013, arriva la sentenza di condanna per gli occupanti, con tanto di atto esecutivo di sgombero. Gli occupanti, però, si oppongono allo sgombero, allungando i tempi dell'iter burocratico legislativo. Quindi, più di un anno dopo, il 17 Aprile 2014, Palmira cede ad una transazione bonaria per la chiusura di ogni controversia, accettando di farsi onere delle spese processuali e legali a carico dell'occupante (condannato) pari a € 4.760,00 e di non chiedere risarcimenti, contro il solo impegno da parte dell'occupante di riconsegnare le chiavi dell'appartamento.

LA STORIA SI RIPETE. Tutto sembra andare per il meglio quando, appena un mese dopo, la signora Palmira si ritrova nuovamente la casa occupata. E Palmira, e suo figlio, ad oggi, ancora sono costretti a sopportare “il fatto che nessuno abbia mosso un dito per risolvere questa vergogna” – così il M5S Roma in una nota.

Infatti, “interpellati dalla stessa Palmira, i vertici politici del Municipio hanno scaricato il barile” – spiegano dal M5S. E oggi, Palmira, pur di assicurare una continuità scolastica a suo figlio, vive a proprie spese presso un residence nel Municipio VI, “in attesa di una soluzione positiva delle sua triste vicenda”.

Avvilita e depressa, per la continuità di una vicenda che consideravo conclusa” – così dice in alcune sue affermazioni Palmira, riferisce il M5S Roma – “ma sempre orgogliosa della mia onestà”.

UNA STORIA DI INDIFFERENZA E INCAPACITA'. “Difesa del più debole, difesa dei diritti, rispetto delle regole, orgoglio, fierezza, volontà e determinazione sono sicuri protagonisti in questa vicenda, quanto indifferenza e incapacità sono gli antagonisti” – conclude il M5S Roma.

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