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La politica del passato e del presente: ieri gavetta, oggi si twitta

Il problema della politica oggi è la sua natura effimera e la mancanza di esperienza con cui si avvia e si corona una carriera

Il problema della politica oggi, e lo dico da neuropsichiatra, è la sua natura effimera e la mancanza di esperienza con cui si avvia e si corona una carriera politica: molte delle figure politiche di oggi arrivano “in alto” senza aver fatto un percorso di gestione di sé stessi e dello stress che comporta. Spesso, non sempre certo, non conoscono i reami del Parlamento e la corte che gravita intorno. Si arriva ad un certo livello di potere in modo quasi sorprendente e proprio per questo si ha paura di perdere quel potere o quel ruolo. I politici di alcuni decenni fa potevano contare su un solido percorso di apprendimento, non temevano che la fatica fatta per arrivare al loro traguardo poteva essere sottratta loro in un attimo. Per questo potevano prendere decisioni meditate e fare scelte ponderate. Potevano assumersi responsabilità e non solo sbandierare la loro presunta capacità.

La politica di ieri si basava su un itinerario di incontri, strategie, mosse imparare da altri, errori anche; quella di oggi è fatta di annunci, consensi, sostegno mediatico, non di credibilità ma di riconoscibilità. I Social poi alimentano questo modo di fare politica da spettacolo: si lanciano Tweet, si danno avvisi importanti alla popolazione sulle pagine Facebook. Tutto si può dire e rimuovere senza particolare serietà. Giorgia Meloni in questo panorama è un esempio positivo, di coerenza nel sostegno alle sue idee anche quando sono scomode. La saggezza si matura nel tempo, questo non è evitabile, non ci sono scorciatoie e vie preferenziali tramite nessuna tecnologia o accordo.

Il premier Conte a mio avviso ondeggia tra “avvocato degli italiani” e “Complesso di Schettino”, è passato dalla totale assenza di mimica e sguardo perso nei suoi discorsi, ad una rivendicazione sleale contro i suoi avversari politici, trattati come nemici. Questo è secondo me sintomo di deliri di onnipotenza e insicurezza che ovviamente convivono in molti personaggi sulla scena politica del nostro paese come di altri.

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