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La grande sfida della pace ad Assisi nell’era dell’intelligenza artificiale

Intendiamo spiegare che l’IA, senza un dialogo e senza un clima di pace, può effettivamente rappresentare un pericolo

Intelligenza Artificiale

Il NeoEvo è l’eta dell’intelligenza artificiale lo abbiamo detto e ripetuto spiegando il perché. Noi dell’associazione Assodiritti siamo convinti che l’intelligenza artificiale sia una sfida epocale all’intelligenza umana e all’umanità stessa e rappresenti quindi un punto di svolta incredibile. E da ciò la nostra adesione convinta all’ENIA (ente nazionale intelligenza artificiale) per guidare assieme il cambiamento e combattere in prima linea questa battaglia culturale. Ancor più siamo convinti che l’I.A. non sia solo, come qualcuno sostiene la III° rivoluzione industriale, ma sia molto, molto di più e precisamente una vera e propria rivoluzione sociale.

Una rivoluzione talmente importante e radicale che travalica il momento economico per diventare una RIVOLUZIONE ONTOLOGICA e, per noi, una sfida escatologica, che come credenti non possiamo né vogliamo evitare essendo al contrario necessario collocarsi in prima fila. Da queste impostazioni di fondo discende la scelta convinta di aderire ad Assisi Strategic Forum per un impegno prioritario per la pace. Ma qual è il legame tra IA e la PACE?

Non un semplice momento di adesione ad ‘un aspirazione umana diffusa ma al contrario una scelta strategica decisiva, perché senza la pace il rischio che l’IA sfugga al controllo umano e divenga un qualcosa di autonomo e contrapposto all’intelligenza umana diventa altissimo , anzi diviene quasi una certezza probabilistica, e cercheremo di chiarire il perché pur con brevi note (rinviando ai numerosi articoli e ai libri della saga la piu completa spiegazione).

Già comunque questo passaggio chiarisce che non stiamo parlando di pacifismo generico, di un ‘aspirazione umana diffusa (e sempre presente nella storia) ma sempre puntualmente delusa.
La pace sia con voi, è stato nei secoli un segno di saluto ma anche un augurio e una speranza troppo spesso precaria, troppo spesso illusoria, o comunque calpestata dai fatti. Ma stavolta è diverso.
Stavolta siamo di fronte ad una partita decisiva, non al semplice pacifismo del “ mettete dei fiori nei vostri cannoni”, perché stavolta la partita è ad alto rischio, un rischio maggiore, come vedremo, dello stesso rischi di catastrofe atomica con cui però si intreccia.

L’avvento dell’I.A. segna un nuovo tempo, il NeoEvo osiamo dire , proprio per sottolineare la novità a cui per la prima volta l’umanità deve far fronte, una sfida diretta all’intelligenza di cui l’umanità vanta ( o vanterebbe) una sorta di unicità o monopolio, partendo dal primato dell’intelligenza umana che è stato nel età moderna trasformato in una sorta di monopolio (l’uomo misura di tutte le cose) con una forzatura del concetto di umanesimo.

San Francesco ad esempio legava molto profondamente l’uomo al creato e alla natura con un’etica ben diversa di cui oggi si tace spesso. Abbiamo cercato di rendere questi passaggi al rischio di un IA autonoma in modi semplici , paradossali ed ironici, nel giallo Epico che descrive l’età dell’intelligenza artificiale (EXTRA FALLACES) e lo abbiamo fatto in modo emblematico collocando il duello finale nella cappella Sistina, avanti al giudizio universale.

Ma soprattutto lo abbiamo fatto in modo paradossale (ma più approfondito che qui) nel dibattito ( surreale) tra il Santo Padre e l’algoritmo pentito ( una scena centrale ed archetipa) incentrato sulle celebri frasi di Cartesio e Sant’Agostino, proprio per mostrare che questa rivoluzione dell’IA si colloca in un preciso contesto di storia e filosofia (il razionalismo, il meccanicismo, il positivismo che ancora ci circonda e forse ci annebbia).

Nel libro è inoltre esplicitato il concetto che molti parlano di intelligenza artificiale ma in realtà sottintendono una cosa ben diversa e cioè l’Onniscienza artificiale che vorrebbe reinterpretare il mondo dettando verità assolute ( imposte però) per sradicare la cultura e i valori religiosi e sostituirli con il meccanicismo e l’economicismo assolutizzati. Ecco perché abbiamo parlato di un giallo filosofico, ecco perché una presentazione della saga è la frase “una partita a scacchi con l’apocalisse”.

Tutto questo richiamiamo per sottolineare la scelta cruciale di questi anni che implicano una svolta decisiva verso il neo EVO. Ma a questo punto viene in primo piano la posizione dei credenti in questa congiuntura epocale, e il profondo tema della pace in questo nuovo evo. La chiesa, intesa come corpo di Cristo vivente, non può essere assente in questa svolta e anzi deve essere in prima linea.

La svolta è così decisiva che investe la stessa essenza di intelligenza umana, con i suoi valori e le sue debolezze, e quindi la Chiesa ed il popolo di Dio ha molto da dire su questo passaggio epocale e molti valori da affermare e diffondere contro un uso discriminatorio, predatorio e oppressivo dell’I.A. che taluno certamente adombra.

La sfida è immensa e decisiva e la comunità dei credenti deve mobilitarsi con azione corale per inserire l’etica nell’I.A. (ma la vera ETICA) e qui è il punto (e il legame con le considerazioni filosofiche). Molti parlano di ETICA ma dimenticano di precisare cosa essi intendano per etica , e quando si va ad analizzare queste affermazioni, troppo spesso si costata che per etica si intende solo un insieme di regole formali (che assicurano solo la correttezza, la compliance al massimo la procedura corretta.) non certamente una vera etica basata sui valori umani e quindi definizioni che richiamano (a parole) l’etica non esauriscono il concetto anche quando lo sfiorano.

Ancor più creano un equivoco, perché da un lato molti si rassicurano sentendo parlare di etica ed attribuendo quindi ad essa significato di tutela e giustizia superiore, mentre invece trattandosi di etica dettata dai più forti e dai super potenti essa mira piuttosto a sottomettere, piegare, rendere succubi e servi i popoli. Questa etica infatti stranamente non parla di pace. Ma etica senza pace è un’etica senza anima, e per noi non ammissibile.

Ancora osserviamo la stessa definizione corrente e fuorviante di etica che poggia su basi solo economicistiche, che vede solo l’aspetto dell’homo Oeconomicus, che misura tutto col denaro e con la ricchezza, che riconosce i diritti solo in forza al denaro per noi NON E’ ETICA anche se utilizza impropriamente alcuni concetti, alcuni aspetti dell’etica , ma disarticolati dal valore centrale, fondamentale trascendente in cui noi crediamo, e cioè la finalità ultima dell’uomo che non può essere ridotto a puro soggetto economico, a consumatore cioè.

Ecco perché, abbiamo assunto l’impegno di varare ogni possibile iniziativa per far si che la comunità dei credenti sia in prima linea in questa fase di trasformazione e inserire correttamente i principi etici nell’I.A. denunciandone un uso distorto e trasformistico. In questo senso emblematico e fortissimo è per noi il richiamo e l’esempio di Assisi , simbolo in tutto il mondo di dialogo tra i popoli e le genti e di pace, di costruzione di pace!

Questo spiega la nostra adesione alle azioni emblematiche che partono da Assisi per fondare la pace sul dialogo tra i popoli, che è poi il concetto espresso dalla “pacem in terris”. Il richiamo alla pace e al dialogo per superare i conflitti si intreccia indissolubilmente con la difesa dei diritti sociali che le nuove concezioni di mercato basato sullo strapotere dell’ultra finanza hanno travolto.

Altrettanto potente è il richiamo di SS leone 14esimo che nel suo primo incontro con i cardinali ha parlato di intelligenza artificiale: “Una delle questioni più critiche che l’umanità deve affrontare”. Tanto da aver influito anche sulla scelta del suo nome pontificale. “Ai nostri giorni, la Chiesa offre a tutti il tesoro del suo insegnamento sociale in risposta a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale che pongono nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”, ha detto il nuovo Papa ai membri del clero.

“Ho scelto di prendere il nome di Leone XIV per diverse ragioni, ma soprattutto perché Papa Leone XIII nella sua storica Enciclica Rerum Novarum ha affrontato la questione sociale durante la prima grande rivoluzione industriale.” Oggi a circa 130 anni di distanza ci troviamo di fronte a una nuova rivoluzione: quella digitale.

Questi forti richiami del magistero ci inducono a moltiplicare l’impegno che già oggi ci contraddistingue, consapevoli che ciò sarà possibile solo difendendo il principio della pace e creando un clima di dialogo tra i popoli e le varie civiltà proprio nell’età dell’intelligenza artificiale perché solo in tale clima sarà possibile trovare regole etiche condivise e trovare tutti insieme strumenti per far rispettare all’IA le regole, altrimenti grida senza effettiva attuazione.

E intendiamo spiegare che l’IA, senza un dialogo e senza un clima di pace, può EFFETTIVAMENTE rappresentare un pericolo, può effettivamente sfuggire ai controlli e le regole come paventato da molti scienziati in un recente appello. Per noi questo rischi si fa concreto in un clima esasperato di conflitto mondiale, in un quadro esasperato di economicismo assoluto, che distorce i valori umani e diviene quindi esso pericoloso in primis e rende di conseguenza pericolosa l’IA per un impostazione etica parziale e fallace , cioè distorsiva.

Convinti di questi princìpi di base lavoriamo assieme ad altri movimenti che convergono su Assisi ad un progetto di mobilitazione su più livelli in primo tempo rivolta alla nostra comunità ecclesiale che deve essere capace di mobilitare le coscienze e schierarsi in questo passaggio epocale in modo inequivocabile con un’iniziativa formativa diffusa in tutte le Diocesi.

Puntando poi ad una mobilitazione dell’arte e della cristianità per far si che i valori spirituali ed etici vengano assicurati concretamente nello sviluppo dell’I.A. occorre creare strumenti nuovi di ricerca e dibattito ma anche utilizzare in modo nuovo istituzioni antiche da riconvertire a questi nuovi obbiettivi.
Avendo ben presente il ruolo che l’arte ha avuto nei secoli in molti passaggi cruciali per comunicare alle genti e ai popoli in modo diretto e suggestivo i valori in campo (in questo caso i valori della pace e dell’etica indissolubilmente legati).

Si tratta di mobilitare gli artisti (essi stessi a rischio per le minacce alla creatività insite in un IA predatoria che non riconosce i diritti dei creativi e degli artisti) e impegnarli nella difesa dei diritti e delle libertà in pericolo.

Ipotizziamo nella nostra proposta un contenitore che sia la piazza e il FORUM per riflessioni collettive su IA e ETICA (non governate dagli interessi economici di potentissime lobby) in cui tali riflessioni trovino in primis nel corpo vivente della chiesa e poi nella società tutta un luogo in cui poter dibattere ed approfondire questi temi cruciali per l’umanità al di fuori delle pressioni e dei condizionamenti degli oligopoli e dei grandi player che al momento controllano lo sviluppo del’I.A. secondo i loro interessi finalizzati al controllo della società più che alla tutela delle persone e delle libertà.

Siamo fortemente consapevoli di aver bisogno del conforto altissimo e decisivo di chi rappresenta questi valori etici e questo anelito di trascendenza vista la forte disparita di forze in campo NOI con la sola forza delle idee. I gradi oligopoli con una immensa potenza economica e finanziaria che detta leggi e regole e vuol dettare persino un etica a sua immagine.

Fabrizio Abbate
Presidente Assodiritti

Membro CTS Assisi Strategic Forum
Presidente Salotto ENIA

Per maggiori info
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