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L’Istituto di vigilanza Città di Roma Metronotte in bilico

La disdetta di molti contratti, ha portato in pochi mesi 500 lavoratori a non avere più né lavoro, né alcun reddito

Le vicissitudini di "Mafia Capitale" sono, ormai, ben note: lavoratori, ignari, del mondo della cooperazione sociale hanno rischiato di rimanere in mezzo a una strada perché i loro "datori di lavoro" avevano solidificato un sistema mafioso definito "autoctono" dagli Ispettori della Prefettura. Prima di loro, però, la sorte di ricevere interdittive "antimafia" ha colpito L'Istituto di vigilanza Città di Roma Metronotte", leader nella vigilanza romana, il 16 ottobre 2014. Interdittiva emessa dall'allora prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Un ricorso al Tar del Lazio, promosso dall'Istituto portava all'annullamento della revoca della licenza di polizia, il 24 marzo 2015.

Una cospicua attività da parte del Prefetto di "avviso" a diverse utenze pubbliche di disdire i propri contratti, ha portato, di fatto, in pochi mesi 500 lavoratori a non avere più né lavoro, né alcun reddito sostitutivo per almeno tre mesi, fino a quando è stata concessa la CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) dalla Regione Lazio. Nel frattempo l'Istituto è stato messo sotto amministrazione giudiziaria. La situazione attuale è che i lavoratori sono in condizioni critiche, dato che la CIGS è scaduta. Per portare l'attenzione sulla loro drammatica realtà sono stati costretti ad intraprendere uno sciopero della fame. E siamo alle solite: lo scaricabarile delle responsabilità si riflette solo sui lavoratori che diventano disoccupati e vengono abbandonati.

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