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#IoStoConErri. In Campidoglio flash mob di SEL per Erri De Luca

Erri De Luca sarà processato il prossimo 28 gennaio per istigazione a delinquere: si era pronunciato contro la Tav

Arriva direttamente dal Campidoglio il grido '#IoStoConErri – No Tav'. Durante la seduta odierna dell'Assemblea capitolina, infatti, i 4 consiglieri comunali di SEL – Gianluca Peciola, Gemma Azuni, Imma Battaglia e Annamaria Proietti Cesaretti – hanno esposto ognuno uno striscione recante la scritta 'Io sto con Erri' a difesa dello scrittore napoletano Erri De Luca, a processo il 28 gennaio per istigazione alla violenza.

"La Tav va sabotata" e "I danneggiamenti sono necessari": sono queste le frasi pronunciate da De Luca che hanno spinto i giudici di Torino a chiedere il rinvio a giudizio per lo scrittore, considerato colpevole di "condizionare l'agire d'altri". "Mi processeranno a gennaio. Mi metteranno sul banco degli imputati e ci saprò stare. Vogliono censurare penalmente la libertà di parola. Processarne uno per scoraggiarne cento: questa tecnica che si applica a me vuole ammutolire. E' un silenziatore e va disarmato" – rispondeva, dal suo profilo Facebook, Erri De Luca lo scorso 9 giugno 2014.

Il processo, quindi, prenderà il via il prossimo 28 gennaio. Vista l'imminenza dell'appuntamento che vedrà lo scrittore partenopeo al banco degli imputati, i consiglieri di SEL di Roma Capitale hanno dunque deciso di mettere in atto una dimostrazione di solidarietà nei confronti di Erri. "De Luca è un bene comune, appartiene al nostro Paese e al mondo, quindi le sue parole non possono essere messe sotto processo" – ha spiegato il capogruppo di SEL in Campidoglio, Gianluca Peciola.

Un processo, quello alle opinioni di Erri De Luca, che diventa più che mai attuale alla luce dei recenti fatti di cronaca che, pur avendo colpito il cuore della città di Parigi con l'attentato terroristico alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo, hanno sconvolto l'Europa tutta che, nei giorni scorsi, si è riunita in varie piazze, anche in Italia, al grido di #JeSuisCharlie, a simboleggiare la difesa delle libertà, di espressione e di parola, inderogabili e non negoziabili.

"In quella parte del Paese – ha poi concluso Peciola – c'è di fatto una sospensione del diritto per un'opera che distrugge l'Italia. Bisogna tornare indietro e farlo in modo rapido".

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