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In Italia nessuno protesta per i lockdown: è meglio vivere di sussidi che di sogni

“Non lamentatevi più sui social per il lockdown, continuate a subire in silenzio: povera Italia, era la quarta potenza al mondo”

Piazza di Spagna di Roma nei giorni di lockdown

Piazza di Spagna di Roma nei giorni di lockdown

Mentre in tutta Europa monta la protesta contro i continui lockdwon che hanno provocato danni economici, sociali e psicologici il popolo italiano che fa? Dorme sonni profondi. Tutti coloro che hanno un po’ di memoria ricorderanno la famosa frase “Spagna o Francia purché se magna“: un popolo privo di dignità, di orgoglio, di carattere, di intelletto morale subisce passivamente tutte le decisioni assurde assunte dal Ministro della Speranza.

In Romania, per fare un esempio, il popolo è sceso di nuovo in piazza a manifestare contro le continue chiusure dopo una prima violenta repressione da parte delle forze governative. La contestazione ha coinvolto tutte le altre città. Come d’incanto hanno riaperto ristoranti, bar e tutte le altre attività commerciali. Cosa realmente nascondono i potenti del mondo ancora non si comprende compiutamente. Dopo la pesante intervista rilasciata ad un giornale tedesco da parte del Cardinale Viganò molti punti oscuri sono stati chiariti. Chiama per nome, senza mezzi termini, i veri responsabili di quanto è accaduto nel mondo.

Ragazzi bamboccioni e i tanti che vivono di sussidi

Evidentemente questi demoni non sazi delle loro immense ricchezze vogliono eliminare parte della popolazione e l’altra mortificarla. Ricordate quando un esponente politico definì i nostri giovani, “Bamboccioni”? Forse aveva pienamente ragione. E’ meglio vivere di sussidi che di sogni e di impegno per realizzarli. In riferimento ai recenti dati Istat diffusi al 15 gennaio 2020, in Italia risultano 16 milioni di pensionati. Nello stesso periodo risultano 23 milioni di occupati. Tra dipendenti pubblici e quindi: ministeriali, regionali, comunali, Asl, comunità montane, Provincia e personale di tutte le aziende municipalizzate e a quelle a partecipazione pubblica resta ben poco.

La maggioranza di loro riceve lo stipendio a casa e molti senza alcun lavoro da svolgere poiché settori privi di sistema di digitalizzazione. E a questi si aggiungono tutti coloro che vivono di reddito di cittadinanza, reddito di emergenza e di tanti altri sussidi. Da considerare coloro che non pagano le tasse e quelli che svolgono il secondo lavoro. Chi dovrebbe manifestare? Non lamentatevi più sui social, continuate a subire in silenzio: povera Italia, da quarta potenza al mondo al decadimento totale.

Cesare Giubbi

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