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Il taser arriva negli stadi

Lo sdegno dei tifosi non si è fatto attendere. I dettagli sul taser

Di un mese fa è l’approvazione in Senato del decreto antiviolenza del Ministro dell’Interno Alfano. Tra le varie disposizioni le più rilevanti sono l’aumento della durata del Daspo e l’introduzione dell’utilizzo del taser negli stadi. Il taser è uno strumento poco conosciuto in Italia, viene infatti utilizzato principalmente negli Stati Uniti, dove Amnesty International denuncia che sono state 334 le persone morte a causa del dispositivo dal 2001 all'agosto 2008.

Si tratta di un dispositivo classificato tra le armi “meno che letali”, che utilizza scariche di elettricità per paralizzare il soggetto che ne viene colpito, tramite l’irrigidimento dei muscoli. La ditta TASER dichiara che il dispositivo non provoca decesso. Affermazione che, tuttavia, lascia il tempo che trova, essendo la società stessa produttrice nonché creatrice dell’arma, avendogli dato infatti addirittura il nome.

La sperimentazione in Italia di quest’arma tutt’altro che sicura, verrà cominciata negli stadi a danno dei tifosi che li frequentano. Questa iniziativa si pone in netto contrasto con la volontà espressa dal ministro degli Interni, Angelino Alfano: “L'obiettivo del decreto è quello di restituire il pallone agli italiani e far giocare metaforicamente i bambini. L'obiettivo è chiaro: fuori i violenti dagli stadi, restituiti alle famiglie”.

La domanda che sorge spontanea è: il Ministro Alfano è mai andato allo stadio al di fuori dei posti d’onore riservatigli appositamente? Forse non è al corrente che quando ci sono dei tafferugli, la Polizia non bada a chi viene colpito dal manganello, donne, anziani, ragazzini e genitori con figli. Può il taser alla luce di questo, divenire un’arma più che pericolosa? Uno studio ha rivelato che per i cardiopatici, ma non solo, il taser può essere fatale. Come si può riportare i bambini e le famiglie negli stadi con un’arma così pericolosa data in dotazione alle forze dell’ordine?

Lo sdegno dei tifosi non si è fatto infatti attendere: quasi tutti i gruppi organizzati hanno manifestato la protesta verso la sperimentazione del taser, ma molti oltre a non essere supportati sono stati a volte contrastati dagli stessi presidenti, uno su tutti è il solito Claudio Lotito, presidente della Lazio che ha dichiarato: “È uno strumento idoneo e può essere molto utile per fermare la violenza negli stadi”.

Sarebbe opportuno che le autorità competenti ascoltassero chi allo stadio ci va da sempre, ritirando la sperimentazione del taser, per scongiurare gravi incidenti che con l’utilizzo di quest’arma purtroppo, molto probabilmente, non tarderanno ad arrivare.

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