Prima pagina » Cronaca » Il sindaco di Roma e la sindrome della sosta vietata, chi ha ragione?

Il sindaco di Roma e la sindrome della sosta vietata, chi ha ragione?

Chi dice che deve essere sanzionata, chi invece sostiene che si tratta di una clamorosa bufala. Raggi interviene e chiarisce

Sta facendo discutere sui Social la notizia del sindaco di Roma che avrebbe parcheggiato l'auto in divieto di sosta per oltre due ore in occasione della sua visita alla scuola Steiner "Il Giardino dei Cedri", in via delle Benedettine numero 10, a Monte Mario. Secondo il sito "Non è la radio", la prima cittadina di Roma pare sia stata fotografata all'uscita dell' Istituto mentre saliva sull'auto elettrica in dotazione al Comune, posteggiata sotto il segnale verticale di divieto di sosta con pannello integrativo di possibile rimozione coatta.

Se così fosse, uno sproposito, un errore marchiano della Raggi. Oltretutto – sempre secondo "Non è la Radio" – la Nissan bianca in uso al sindaco sarebbe stata lasciata di fronte un cancello dove pendeva un cartello che indicava di lasciare libero il passo carrabile. Immancabili, puntuali più di un orologio svizzero i commenti sui social conditi di ironia: "Non je ne va bene una, pora Virginia", e anche "Ma non criticava pesantemente Marino per lo stesso motivo?" 

Al momento, Virginia Raggi non ha rilasciato dichiarazioni riguardo la vicenda, ma la polemica sul web si è già accesa A difendere il sindaco è intervenuta anche Selvaggia Lucarelli, via Twitter, che ha sottolineato come il passo carrabile citato non appaia su Google Maps: "Quel cartello comunque indica la FINE del divieto di sosta e davanti al cancello, via Google Maps, non c’è alcun cartello di passo carrabile, per cui poteva parcheggiare".

Intanto "Codacons", l'Associazione a difesa dei consumatori, ha diffuso un comunicato sulla notizia: 

"Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, dovrà essere sanzionata per divieto di sosta. In caso contrario i vigili urbani della capitale verranno denunciati in Procura per omissione di atti d'ufficio". Lo afferma senza mezzi termini il Codacons, che domani invierà alla Polizia Municipale una formale diffida in tal senso.

"Le immagini parlano chiaro: l'auto del sindaco- spiega l'associazione- appare parcheggiata proprio sotto un cartello di divieto di fermata, e per di più sarebbe stata lasciata sul marciapiede davanti ad un passo carrabile, impedendo cosi' il passaggio dei pedoni.

Di fronte all'evidenza della documentazione fotografica apparsa nelle ultime ore sul web, i vigili urbani competenti devono elevare nei confronti del Sindaco la prevista sanzione per divieto di sosta. In caso contrario la Polizia Municipale della capitale sarà denunciata in Procura per omissione di atti d'ufficio, dal momento che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e non è possibile fare sconti o trattamenti di favore nemmeno a chi ricopre la carica di Sindaco". 

Chi dice che deve essere sanzionata, chi invece sostiene addirittura che si tratta di una clamorosa bufala. Chi ha ragione?

Ecco le dichiarazioni del sindaco di Roma sulla vicenda, affidate a Facebook: "Ho fatto una visita a sorpresa in una scuola in periferia dove ho incontrato genitori e bambini. All’uscita un’agente di Polizia di Stato si è assicurata che non ci fosse alcun pericolo e sono entrata in automobile.

Ricordo che sono sottoposta a tutela dello Stato e che, da sindaca, ho dichiarato guerra agli Spada e ai Casamonica, abbattendo anche le villette simbolo di quest’ultima famiglia criminale nella periferia est di Roma. Si tratta dei due sodalizi più violenti della città.

La notizia della mia visita ad una scuola è stata montata ad arte da alcuni media e quindi cavalcata da Pd e Codacons che hanno inventato di sana pianta affermando che avrei parcheggiato in divieto di sosta.

Hanno mostrato anche una foto che paradossalmente li smentisce e li copre di ridicolo: l’auto non era in divieto di sosta come si vede chiaramente dal cartello che indica la fine del divieto proprio poco prima dell’automobile.

L’auto non era in divieto di sosta ma sono comunque costretta a difendere gli agenti di Polizia di Stato che stavano semplicemente svolgendo il loro lavoro: per motivi di sicurezza devono rimanere con l’automobile a ridosso del luogo dove la persona sotto scorta, in questo caso io, può essere allontanata velocemente.

L’impressione è che sia la solita storia creata per gettare discredito in vista delle elezioni. Spiace che a finirci di mezzo siano dei lavoratori come gli agenti di Polizia che ringrazio per il loro lavoro", così Virginia Raggi sul suo profilo Facebook.

Lascia un commento