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Il 26 settembre è il D-Day del cinema italiano: ecco perché

In questo giorno nasceva, nel 1924, Marcello Mastroianni, e moriva, nel 1973, Anna Magnani: una data ancor più significativa quest’anno, a tre giorni dalla scomparsa di Claudia Cardinale

Ingresso degli studi di Cinecittà a Roma, 26 settembre

Ingresso degli studi di Cinecittà a Roma (© JRibaX / Wikimedia Commons)

Il 26 settembre è probabilmente il D-Day del cinema italiano, e in particolare romano. È infatti legato indissolubilmente, nel bene e nel male, a due delle più grandi star nostrane di ogni tempo. E, particolarmente quest’anno, la ricorrenza assume un significato addirittura più profondo del solito.

Ingresso degli studi di Cinecittà a Roma, 26 settembre
Ingresso degli studi di Cinecittà a Roma (© JRibaX / Wikimedia Commons)

Il 26 settembre è il D-Day del cinema italiano

In questa data, nel 1924, come ricorda Rai Cultura nasceva a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, Marcello Mastroianni. Fu il primo interprete di lingua non inglese candidato all’Oscar come miglior attore protagonista (nel 1963, per Divorzio all’italiana), eppure rimase il “divo della porta accanto”.

Marcello Mastroianni
Marcello Mastroianni (1924-1996). © Gorup de Besanez / Wikimedia Commons

Detestava infatti l’etichetta di latin lover, pur essendo l’icona della dolce vita di Federico Fellini. Il quale, parlando della pellicola eponima, raccontò un aneddoto interessante che riguardava giustappunto Snaporaz (come proprio il Maestro riminese lo aveva soprannominato). Rivelando che, nella celeberrima scena della Fontana di Trevi con Anita Ekberg, era completamente ubriaco.

Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella celebre scena della Fontana di Trevi ne La dolce vita
Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella celebre scena della Fontana di Trevi ne La dolce vita (© DMarx22 / Wikimedia Commons)

Sempre di 26 settembre, nel 1973, moriva invece nella “sua” Capitale Anna Magnani. A sua volta, la prima artista di lingua non inglese a vincere l’Oscar come migliore attrice protagonista (nel 1956, per La rosa tatuata). Tuttavia, non andò a ritirare la statuetta perché, come spiega Vogue, aveva paura degli aerei.

Anna Magnani
Anna Magnani (1908-1973). © Hans Krebs – ETH-Bibliothek Zürich / Wikimedia Commons

Nannarella fu uno dei simboli della “romanità” di celluloide, ma la sua fama fu tale da trascendere ogni confine, inclusi quelli planetari. Quando infatti, nel 1961, l’astronauta Jurij Gagarin completò la prima storica orbita attorno alla Terra, salutò «la fraternità degli uomini, il mondo delle arti e Anna Magnani».

Jurij Gagarin
Jurij Gagarin (1934-1968). © Arto Jousi – Finnish Museum of Photography / Wikimedia Commons

Una data speciale tout court

Questo, comunque, è il giorno della “settima artetout court, essendo pure il compleanno di Olivia Newton-John (venuta al mondo nel 1948). Inoltre, è l’anniversario della scomparsa di Paul Newman (nel 2008) e di Alberto Moravia (nel 1990), che oltre a eccellere nella scrittura fu anche critico cinematografico.

Alberto Moravia
Alberto Moravia (1907-1990). © Paolo Monti – BEIC / Wikimedia Commons

Nel 2025, queste commemorazioni assumono forse una valenza ancor più speciale. Sono infatti passati solo tre giorni da quando, il 23 settembre scorso, si è spento un altro mito assoluto quale Claudia Cardinale. Apparentemente, almeno, perché alcune stelle sono talmente brillanti che la loro luce non può che vivere per sempre.