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Frana di via Polense, il 23 cittadini in rivolta presso la voragine

È prevista un’attesa di mesi per la riapertura al traffico. I cittadini però non ci stanno e hanno organizzato un’assemblea popolare a ridosso del ponte crollato. La manifestazione avrà luogo il 23 aprile alle 18:30

Ricordate la frana (l’ennesima per Roma e provincia) avvenuta il 6 aprile nella zona Est della capitale e che di fatto ha chiuso al traffico, sia veicolare sia pedonale, via Polense? Ebbene… Il crollo ha rappresentato una vera e propria tragedia per i cittadini delle borgate come Giardini di Corcolle, Castelverde e Osa che ora sono costretti a effettuare dei veri e propri viaggi della speranza per recarsi a lavorare e per effettuare i piccoli spostamenti quotidiani.

All’inizio si era parlato, in modo piuttosto ottimistico, di “traffico interdetto per giorni”, ma… Purtroppo la realtà sembra inesorabilmente diversa. L’aggiornamento sulla situazione, infatti, affidato a un post social dalla Consigliera Portavoce al Comune di Roma Alessandra Agnello (M5S), non lascia ben sperare:

“Risolvere ogni criticità legata al cedimento parziale del Ponte dell'Osa avvenuta giorni fa

Ne abbiamo parlato stamane in Commissione Lavori Pubblici, assieme ai delegati del Municipio VI, del VI Gruppo Torri della Polizia Locale, del Dipartimento SIMU e dei cittadini del municipio

Parliamo di una struttura costruita negli anni '30 su 3 archi aventi raggi differenti e allargata nel tempo, temporaneamente chiusa al traffico veicolare e pedonale a tutela dell'incolumità pubblica a seguito della frana del 6 aprile

Durante i lavori, il SIMU ha dichiarato di avere subito attivato la Commissione Sicurezza Stabili Pericolanti, la quale ha effettuato un sopralluogo riscontrando grossi problemi di smaltimento idraulico in due delle tre arcate sottostanti a causa della folta presenza di vegetazione e detriti

In tal senso, si sta già procedendo alla pulizia del fosso e alla verifica dei sottoservizi presenti. A seguire, sarà condotta un'indagine intradosso delle volte per verificare la presenza di eventuali lesioni o ammaloramenti e i rilievi topografici del caso, propedeutici all'avvio del progetto e alla consegna del Genio Civile, che dovrà esprimersi entro 60 giorni

Un crono-programma di massima che, salvo ritardi nell'espressione del parere della Sovraintendenza e del rilascio della necessaria autorizzazione da parte del CBTAR, consentirà di portare a termine l'opera nell'arco complessivo di quattro mesi

Nel frattempo, abbiamo richiesto al SIMU di studiare la fattibilità di realizzazione di un ponte che consenta quantomeno il passaggio dei pedoni. In tal senso, abbiamo dato impulso di effettuare un sopralluogo al fine di comprendere il tipo di intervento più opportuno da implementare

Inoltre abbiamo chiesto che le riunioni tecniche per individuare le migliori soluzioni siano organizzate tra tutti gli attori, Assessorato Infrastrutture e CBTAR compresi”

Quattro lunghi mesi… In grado di mettere a dura prova la pazienza e i nervi dei cittadini; ma anche le finanze dei commercianti locali, vittime di un forzato e non preventivato deserto. Tutti pronti a una rassegnata e remissiva attesa, quindi? Assolutamente no: gli abitanti del quadrante est, infatti, complice il passaparola social, stanno organizzando per lunedì 23 aprile alle ore 18:30 una “assemblea pubblica per sollecitare l’immediata apertura del ponte”.

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