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Evasi due romeni dal carcere di Rebibbia, sono pericolosi

Sono riusciti ad evadere dal carcere di Rebibbia segando le sbarre e calandosi giù avvalendosi delle lenzuola

Sono riusciti ad evadere dal carcere di Rebibbia due giovani detenuti romeni compagni di cella segando le sbarre e calandosi giù avvalendosi delle lenzuola, ieri pomeriggio, domenica 14 Febbraio. Gli uomini in fuga sono Catalin Ciobanu di 33 anni e Mihai Florin Diaconescu di 28 anni; il primo è stato condannato, in via non definitiva, per omicidio, mentre sul secondo pende una condanna definitiva per rapina, specificatamente per rapine in ville, con scadenza pena nel 2021. Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto, i due sarebbero evasi dal locale del magazzino, dove avevano il permesso di lavorare, da lì si sarebbero calati all'esterno, dove poi hanno scavalcato la recinzione e superato il muro di cinta della casa circondariale indisturbati, arrivando così sulla strada lungo via Tiburtina.

E' in corso una massiccia operazione delle forze dell'ordine per catturare i due evasi. Gli avvocati dei due detenuti romeni hanno lanciato un appello affinché i giovani evasi si consegnino alle autorità ponendo fine alla fuga: "Spero che Diaconescu si metta presto a disposizione delle autorità e delle forze dell'ordine – afferma l'avvocato Cristiano Brunelli – , negli ultimi giorni era molto agitato per un residuo di pena che era arrivato, di ulteriori 2 anni e mezzo, ma non immaginavo una decisione simile". Mentre il difensore di Ciobanu, Andrea Palmiero, invita il cliente "a costituirsi per dimostrare la propria innocenza nel processo che lo vede accusato di sequestro di persona e morte come conseguenza non voluta" (il romeno è coinvolto nella morte di un commerciante egiziano, vittima di estorsioni, prelevato da casa e morto per infarto nel 2013).

Il segretario del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, Donato Capece, ha affermato che"quando è avvenuta l'evasione nel reparto in cui erano detenuti i due soggetti evasi c'erano di guardia solo 2 agenti per complessivi 150 detenuti", aggiungendo che "i sistemi di sicurezza del carcere di Rebibbia sono fuori uso da tempo". Il sindacato rivolge un rinnovato appello al ministro della Giustizia Andrea Orlando, al Premier Renzi e al Dipartimento dell'amministrazione carceraria affinché affrontino l'urgente questione dell'organico. "Avevamo chiesto che nella legge di stabilità si anticipasse dal 2018 al 2016 il turn over di 800 agenti: ci hanno bloccato l'emendamento – dichiara Capece – Il corpo di polizia penitenziaria ha complessivamente 7000 unità in meno del dovuto", conclude il segretario del sindacato.

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