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Dopo il saluto fascista, ragazzi del Socrate in sinagoga per imparare

I ragazzi del liceo Socrate, colpevoli di aver fatto il saluto romano nella foto di classe, sono stati portati in sinagoga

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Pochi giorni fa aveva fatto discutere una foto di classe un po' particolare: uno scatto fotografico fatto presso il liceo Socrate, zona Garbatella, in cui alcuni ragazzi sono stati immortalati mentre facevano il saluto fascista.

Un gesto che era stato a suo modo difeso dalla dirigente scolastica, che aveva giustificato gli alunni dicendo che "visto che i ragazzi erano sorridenti e in posa (non avevano dunque volontà di violenza) né hanno testimoniato la volontà di ricostituzione di organizzazioni fasciste in relazione al momento e all'ambiente, il saluto fascista va inquadrato tra le libertà di espressione e di manifestazione del pensiero costituzionalmente garantite".

Le parole non erano state accolte positivamente da alcuni studenti della scuola, che avevano espresso tutto il loro disappunto sulla faccenda: "È troppo, nell'Italia che festeggia i settant'anni dalla Costituzione antifascista, chiedere che un preside condanni il saluto fascista in una scuola pubblica? È troppo chiedere che non si tiri in ballo la libertà d'espressione verso un'idea che attenta a quella stessa libertà? Non vogliamo sanzioni ma una presa di posizione forte, netta, chiara pubblica che ci renda di nuovo fieri di essere studenti" avevano scritto in una lettera. 

Ieri gli studenti del liceo Socrate sono stati portati, insieme ai compagni di classe, in Sinagoga. Secondo quanto riportato su "La Repubblica", i ragazzi sono stati accolti da Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica, e dalle due sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz perché scambiate per gemelle, e quindi considerate perfette per alcuni esperimenti. Ruth Dureghello aveva infatti espresso la sua volontà nell'incontrare i "colpevoli" del gesto, che a un certo punto avevano anche rischiato la bocciatura. "Vorremmo incontrarli per far capire cosa rappresenti quel saluto nella coscienza civile del nostro Paese e perché non possiamo permetterci di definirlo solo goliardia" aveva detto il presidente.

L'educazione alla memoria è fondamentale per il futuro dei giovani. Tutti i gesti portano con sé dei significati e gli studenti, le cui menti vengono plasmate proprio nelle scuole, devono essere coscienti di quello che fanno.  Anche per "goliardia".

Foto d'archivio

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