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De Santis accoltellato, tifosi del Napoli rischiano

Le cartelle dell’ospedale di Viterbo in linea con la perizia del Racis. “Giallo” sul referto del Gemelli

Daniele De Santis fu accoltellato all'addome quattro volte e a questo punto vi è la possibilità che i tifosi napoletani, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti possano essere accusati di tentato omicidio. Questa possibile svolta arriva dal referto medico protetto dell'ospedale Belcolle di Viterbo, dove attualmente è ricoverato l'ex ultrà della Roma accusato di aver sparato e ucciso Ciro Esposito prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina disputatasi nella Capitale lo scorso 3 maggio. Le cartelle cliniche del nosocomio viterbese sono state acquisite dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio.

Il resoconto di Belcolle  va nella stessa direzione della perizia di oltre seicento pagine effettuata dai Carabinieri del Racis, nella quale si sostiene che De Santis sparò contro i supporter azzurri dopo essere stato "sopraffatto dagli aggressori, con le mani sporche del suo stesso sangue". Del resto, la Procura di Roma aveva sin da subito accusato i tifosi napoletani di rissa, evidenziando che dopo il lancio di petardi al pullman da parte di De Santis, avevano inseguito l’ultrà e l’avevano aggredito. Solo in quel modo, d'altronde, si spiegherebbe il fatto che Ciro Esposito, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti siano stati raggiunti dai proiettili a una distanza assai ravvicinata, così come soltanto in questo modo si spiegherebbero le tracce di sangue di De Santis rinvenute sul cappello di Ciro Esposito.

I dettagli della perizia del Racis, in effetti, confermano questo scenario: in particolare viene ipotizzato che De Santis, oltre a essere stato accoltellato, sia stato colpito con il collo di una bottiglia di vetro, un manico di scopa, una bandiera e un pezzo di legno. Resta da stabilire, però, chi ha impugnato il coltello e la cosa non è affatto semplice, dal momento che non sono state rinvenute impronte digitali. Ma soprattutto è fondamentale capire se De Santis sia stato accoltellato prima di sparare (gli inquirenti parlano di colpi esplosi in rapida successione), tesi sostenuta dai suoi legali  Tommaso Politi e Michele D’Urso, che parlano di legittima difesa da parte di "Gastone". 

Sul questa intricata vicenda gravano ulteriori incognite: il referto del 3 maggio del policlinico Gemelli di Roma, dove era stato trasportato in un primo momento De Santis, non fa alcun riferimento alle coltellate, poi riscontrate a Belcolle. Su questa vicenda si hanno tre differenti punti di vista. La Procura di Roma ritiene che si sia trattato di una dimenticanza del personale medico dovuta alla concitazione del momento, dato il gran numero di feriti giunti in pochi minuti nella struttura ospedaliera. Michele D'Urso, uno dei legali di De Santis ha invece dichiarato: " Probabilmente De Santis è arrivato al pronto soccorso con delle patologie molto più gravi, aveva una frattura scomposta e un trauma cranico e forse quelle ferite da arma da taglio non sono state refertate per questo motivo. Forse non erano evidenti rispetto alle altre cose, ma io stesso le ho viste". La tesi della dimenticanza non convince, invece, l'avvocato della famiglia Esposito, convinto che ai sanitari non possano sfuggire delle ferite così gravi.

Evidentemente, vi sono ancora molti nodi da sciogliere e in tal senso occorrerà aspettare l'esame dei pm sul referto di Belcolle ma anche la versione dei fatti dello stesso De Santis, attualmente ricoverato a Viterbo e in attesa di essere nuovamente operato a una gamba. E' indubbio, comunque, che la perizia del Racis ha raffigurato scenari inediti che, qualora fossero confermati, inguaierebbero i tifosi napoletani.

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