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Cuperlo sul ‘caso Marino’: “Un drammatico fallimento”

Secondo Cuperlo, a Roma “partire adesso dal nome vorrebbe dire non aver compreso la lezione. Serve umiltà, un’idea di Roma, una nuova partecipazione”

“Un drammatico fallimento”. Così Gianni Cuperlo, già in corsa alle primarie del PD nel 2013 – gli sfidanti erano allora Matteo Renzi e Pippo Civati; il tutto si concluse con la vittoria dell’attuale premier, con il 67,8% dei consensi, mentre Cuperlo si fermò al 18% e Civati, che ora non è più del PD, al 14,2% – definisce la vicenda di Roma.

In un’intervista di Giovanna Casadio per LaRepubblica, Cuperlo dichiara che di tutto il ‘caso Marino’, ciò che più indigna è “la distanza tra la grandezza del tema e la cronaca (…) La vittoria di Marino era l’occasione del riscatto e vedere svanire quella speranza rende il fallimento più drammatico”. Quali gli errori più grandi di tutta la vicenda? Secondo Cuperlo, è stato “un errore non andare subito in Consiglio comunale per avere un confronto davanti alla città”. E in tutto questo, “le dimissioni dei consiglieri sono un precedente serio perché un sindaco eletto, al netto delle cose buone e degli errori, esce di scena con una procedura legittima ma che indebolisce rappresentanza e sovranità”.

Il destino di Roma è ora nelle mani del commissario Tronca, appena insediatosi in Campidoglio. “All’ex prefetto di Milano faccio i migliori auguri. Però vedo un rischio. La parola commissario è oggi tra le più frequentate. Chiedo: è solo il crack di amministratori e dirigenti locali o segnala una rottura nell’idea di governo e di partito? Insomma sta succedendo qualcosa che intacca le forme della politica. Non sono problemi che nascono oggi. Il messaggio di Expo dovrebbe aiutarci a capire”.

E cosa serve a Roma? Quale il miglior candidato? C’è già un nome? Secondo Cuperlo, “partire adesso dal nome vorrebbe dire non aver compreso la lezione. Serve umiltà, un’idea di Roma, una nuova partecipazione”. Quale l’identikit, chiede Casadio? “Incensurato, romano, di centrosinistra”. Molte sono però le ipotesi che circolano sui futuri candidati a sindaco. Tra questi Alfio Marchini, già consigliere di Roma Capitale, e candidato a sindaco alle scorse elezioni. Ma Marchini non risponderebbe, secondo Cuperlo, all’identikit da lui fornito: “Per i primi due requisiti”, dice Cuperlo, è un candidato possibile, ma “per il terzo mi pare guardi altrove”.

Di una cosa, però, è certo Cuperlo: Marino non deve uscire dal PD, “perché ogni uscita” dal Partito “indebolisce anche la maggioranza”.

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