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Condannato a 2 anni l’ex fidanzato di Marialuisa Jacobelli: “Avevo paura di uscire, era diventato uno stalker”

La giornalista racconta la sua tormentata relazione con l’imprenditore monegasco condannato per atti persecutori

Marialuisa Jacobelli

Marialuisa Jacobelli

È  stato condannato a 2 anni e 4 mesi con rito abbreviato l’ex compagno di Marialuisa Jacobelli, figlia del giornalista Xavier Jacobelli.

I fatti

I due avevano cominciato una frequentazione che all’inizio sembrava promettente ma che nel tempo si è rilevata colma di gelosie, insulti, minacce e percosse. La giornalista sportiva però ha preso la difficile decisione di denunciare il compagno, Francesco Angelini, imprenditore monegasco di 52 anni.

L’uomo è stato condannato, dopo essere stato arrestato lo scorso giugno per atti persecutori nei confronti della influencer con cui aveva allacciato una breve relazione, presto diventata un’incubo.

Marialuisa Jacobelli ha dichiarato: “sono sollevata, come se finalmente si fosse chiuso un cerchio dolorosissimo. Sono stata fortunata. Devo dire grazie ai miei avvocati, Federico Cecconi e Massimiliano Mariani, alla magistratura, al capo della squadra mobile di Milano, Marco Calì, un uomo meraviglioso e di grande umanità”.

Inoltre racconta il loro primo incontro: “Con una partita del Chelsea a Londra, un anno fa. Amici comuni mi presentarono questo uomo, che all’apparenza era normalissimo, gentile, interessante. La storia è iniziata così”.

Gli episodi di violenza

La giornalista riporta che gli episodi che le hanno fatto capire che era il momento di denunciare quegli atteggiamenti possessivi sono stati due: “Il 2 gennaio a Montecarlo fu molto violento con me, mi mise le mani addosso. Aveva l’irrazionale convinzione che avessi una storia con il calciatore Mbappé. Lì chiamai subito la mia amica Christine, il mio faro, sapeva tutto di noi dal primo giorno: è stata lei a calmarmi e a tranquillizzarmi in più di un’occasione. Lui poi si scusò moltissimo, disse che non sapeva cosa gli fosse successo, mi chiese di dargli un’altra possibilità. Con un’amica avevo organizzato un viaggio per il mio compleanno, il 23 gennaio. Lui si aggregò. E lì ho capito che dovevo chiudere. Perché dopo che ho postato una fotografia su Instagram, cominciò a darmi della prostituta, con minacce e insulti pesanti”.

La denuncia

La denuncia formale è arrivata a giugno di quest’anno: “È stato un percorso lento per me. Ormai soffrivo di attacchi di panico, ero seguita da uno psicologo che vedo tuttora, avevo paura di uscire di casa e paura di trovarmelo dentro casa all’improvviso, come se potesse succedere qualcosa di irrimediabile. Ho dovuto traslocare. Mi è rimasto l’istinto di guardarmi a destra e a sinistra per strada”.

“A mia madre avevo detto qualcosa, ma non tutto, perché non volevo che si preoccupasse: lui poi ha cominciato a mandare centinaia di messaggi anche a lei, per convincerla a farci tornare insieme. Con mio padre ne ho parlato tardi, e mi pento, perché in questi casi bisogna subito cercare degli alleati, tra i parenti, gli amici, le forze dell’ordine, gli avvocati. È che noi donne pensiamo sempre di risolvere le cose da sole” ha dichiarato la Jacobelli.

La vita dopo il verdetto

Infine ha dichiarato che questo periodo è totalmente dedicato a lei: “Adesso i miei sogni sono solo professionali. Il più grande di tutti è Sanremo: penso lo sia per tutti quelli che fanno il mio mestiere. Dietro l’angolo mi aspetta il calcio mercato, che seguirò per SportMediaset. Anche se restando in tema di sogni mi piacerebbe fare la Champions League. E poi il resto si vedrà”.