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Colosseo chiuso nella Notte dei Musei? Si offre Sgarbi: “Pago io”

Lunga ridda di polemiche sulla decisione di tener chiuso il Colosseo

Da Vittorio Sgarbi al Forum Nazionale dei Giovani: un fronte unico pronto a scendere in campo pur di garantire l’apertura del Colosseo nella Notte dei Musei 2014, sabato 17 Maggio.

VITTORIO SGARBI, "PAGO IO" – Il primo a farsi avanti e a giudicare la querelle sorta in seguito alla decisione di tener chiuso il Colosseo sabato 17 Maggio una “questione del tutto insensata” è stato Vittorio Sgarbi, secondo il quale il ministro Franceschini potrebbe ben pensare di rivolgersi a Diego Della Valle, affinché contribuisca, “in accordo con il sindacato, a pagare lo straordinario a 5 custodi, che non dovrebbero avere alcuna ragione per sottrarsi a un impegno remunerato”. Secondo il critico Sgarbi, “la carenza di custodi non ne impedisce in alcun modo l'apertura nella tanto conclamata relazione di partnership tra pubblico e privato che ha visto per il Colosseo, dopo un lunghissimo travaglio, l'intervento di liberalità di Diego Della Valle”. In alternativa, si dice pronto a pagare lui stesso la cifra necessaria. “Il costo massimo delle ore di lavoro di cinque custodi non supera i 500 euro. Sono disponibile ad offrirli io. In compenso il danno d'immagine della notizia, rimbalzata sui giornali di tutto il mondo, e' di almeno 5 milioni di euro. Se questo e' un Paese…”

I VOLONTARI DEL FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI – Ma per il Comune di Roma e per il ministro Franceschini si offre anche una seconda possibilità. Il Forum Nazionale dei Giovani, con una lettera aperta al ministro dei Beni Culturali e del Turismo, al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e al sindaco di Roma, Ignazio Marino, si mette a disposizione delle Istituzioni, attraverso un gruppo di volontari, per sostenere e facilitare l'apertura dell'Anfiteatro Flavio. “In rappresentanza delle giovani generazioni italiane – spiega Carmelo Lentino, consigliere del Fng con delega a Cultura e Turismo – il Forum sostiene da sempre la cultura e il turismo, come volano per l'economia di questo Paese, e da anni si impegna per salvaguardare e promuovere le bellezze dell'Italia. Crediamo che questo rappresenti una priorità per rilanciare il sistema turistico e culturale del nostro Paese. Cultura e turismo rappresentano, per l'Italia, una vera miniera d'oro. Non possiamo, ancora una volta, mortificare questi settori”.

COME A POMPEI? – Anche le RSU lanciano la loro proposta: per garantire l’apertura del simbolo di Roma nel mondo, propongono “un provvedimento analogo a quello utilizzato per Pompei che consenta assunzioni di personale da parte della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma alla quale sarebbe necessario il riconoscimento di un'autonomia effettiva e non solo sulla carta”.

CHIUSURA DEL COLOSSEO? PREVEDIBILE – Certo è, comunque, che la situazione “che ora sembra allarmare tutta l'opinione pubblica nazionale e internazionale era prevedibile ed annunciata poiché da anni la Soprintendenza ha segnalato agli organi superiori competenti del Ministero e alla autorità politiche che si sono avvicendate, una particolare criticità imputabile in massima parte ad una grave e progressiva carenza di personale in tutti i settori, prospettando anche soluzioni possibili al riguardo” – come dichiarano le stesse RSU dei lavoratori della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. “Il personale – spiegano ancora – garantisce un'apertura del Colosseo in servizio ordinario, 7 giorni su 7, per 362 giorni l'anno, a fronte di una progressiva diminuzione di dipendenti e di un analogo progressivo esponenziale aumento dei visitatori. L'ultima consistente immissione di personale di vigilanza nella Soprintendenza risale all'anno 2000 per far fronte al Giubileo, quando il numero di visitatori salì fino a 2.500.000 mentre il numero dei visitatori nel 2013 è arrivato ad oltre 5.600.000”.

TAVOLO DI TRATTATIVE – A parlare, anche la CGIL che annuncia il tavolo di contrattazione indetto per domani, convocato dal soprintendente per i Beni archeologici di Roma, Mariarosaria Barbera, in occasione del quale la CGIL proporrà “una soluzione tampone, che sarà quella di permettere l'apertura sabato sera durante la Notte dei Musei attraverso il numero limitato scaglionato a tempo, e precedentemente prenotato, utilizzando il personale già previsto in turno per il progetto 'La Luna al Colosseo' con il biglietto al costo prefissato di un euro”. Contestualmente, il sindacato – come fa sapere per il tramite di  Fiorella Puglia, segretario Fp Cgil di Roma e Lazio all’agenzia DIRE – chiederà “al ministro Franceschini che a breve ci sia un tavolo per trovare una soluzione strutturale alla questione del Colosseo, perché ogni anno si presentano le stesse situazioni critiche in cui si rischia la chiusura. Per questo, chiederemo ancora una volta lo sblocco del turnover”.

LA TESTIMONIANZA DEL CUSTODE – A chiedere lo sblocco del turn over, anche Claudio Fianco, il 58enne custode del Colosseo e rappresentante del sindacato autonomo Flp che, all’ANSA, ha raccontato di non voler dare la disponibilità a lavorare sabato, in occasione della Notte dei Musei, perché non è messo “nelle condizioni di svolgerlo (il suo mestiere, ndr) adeguatamente”. All’ANSA, Fianco racconta di avere a che fare con gente di tutti i tipi, dal turista paziente a quello irascibile. “Noi siamo quelli che danno le informazioni in tutte le lingue, ma anche quelli che vengono presi a testate o a sassate quando i turisti sono spazientiti. Non ultimo il problema sicurezza: "La videosorveglianza – racconta ancora all’agenzia – al Colosseo è praticamente inesistente. Cosa accadrebbe ad aprire di notte con il biglietto a un euro? Si avrebbe a che fare con un flusso incontrollabile di persone che sono state invogliate a partecipare alla Notte dei Musei e che non vorrebbero sentirsi dire 'stiamo chiudendo'. Nell'ultima edizione della Notte Bianca il Colosseo fu aperto. Accadde che le persone volevano entrare per forza, nonostante i nostri divieti e il tentativo di scaglionarle. Furono divelte delle inferriate, ci arrivarono insulti e bottigliette di acqua. Un inferno". “Quello che la politica dovrebbe capire – conclude il custode – è che qui serve la videosorveglianza, la formazione, corsi di lingue, una sala regia, lo sblocco del turn over. Questo dovrebbero capire, se davvero vogliono rilanciare il turismo”.

L'ENNESIMO SMACCO PER IL MIBACT – Ma, chissà perché, la notizia della chiusura non fa scalpore, “anche lo scorso anno successe lo stesso” – dichiara il coordinatore nazionale Ugl-Intesa Fp, Renato Petra, che poi ha aggiunto: "Ci meraviglia, invece, che a distanza di un anno non si è avuta la capacitè organizzativa per trovare una soluzione. Questo è l'ennesimo smacco per il Mibact e, riteniamo, sia ora di incominciare a pensare a nuovi concorsi per il personale di vigilanza che, in molte strutture museali d'Italia, è costretto a turni e condizioni di lavoro che non garantiscono la sicurezza del patrimonio”.

I TURISTI RINUNCERANNO A ROMA E ALL'ITALIA? – Oltre a non garantire la sicurezza del patrimonio, si crea anche un danno al settore, come dichiara il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, poiché “è quanto meno anacronistico, con la globalizzazione che incalza e la necessità di fronteggiare ogni aspetto della crisi, che a Roma il Colosseo debba restare chiuso per problemi interni proprio in occasione della Notte dei Musei, ovvero la giornata vissuta in contemporanea con tutta l'Europa che concede apertura e dunque accesso ai musei fino a mezzanotte”. “Per ogni visitatore straniero che rientra dall'Italia deluso, ve ne sarà forse il doppio che rinuncerà all'Italia come meta preferita” – conclude Bocca. 

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