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Chiusure da Covid, anche la scienza fa a pezzi “l’ideologia del rosso”

Due studi dimostrano che i raggi UV sono efficacissimi nell’inattivare il virus e che solo un contagio su 1000 avviene all’aperto. Cosa aspetta il Governo a programmare le riaperture?

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Protesta dei ristoratori in piazza Montecitorio a Roma

Da oltre un anno si sente ripetere che le chiusure da Covid sono cosa buona e giusta “perché lo dice la scienza”. Che, en passant, sarebbe la versione pandemicamente corretta del “ce lo chiede l’Europa”. Facile, quindi, immaginare lo sgomento dei manutengoli del pensiero sanitario unico quando la stessa scienza ha preferito la realtà alla loro narrazione. Ancora una volta.

Le chiusure da Covid sono davvero utili?

Il Sole è otto volte più rapido ed efficace nel neutralizzare il coronavirus di quanto previsto dai modelli teorici. Questi i risultati di uno studio condotto dall’Università californiana di Santa Barbara e recentemente pubblicato sulla rivista specializzata The Journal of Infectious Diseases.

Il merito va soprattutto alla radiazione ultravioletta UV-A e UV-B, la cui azione antivirale è così potente da suggerire che possa essere amplificata da qualche meccanismo chimico-biologico. In ogni caso, gli autori hanno sottolineato come questa scoperta apra la strada a nuove strategie di contenimento del Covid-19, più accessibili ed economiche. Come l’uso di semplici lampade Led UV, «che sono più forti della luce solare naturale, il che potrebbe accelerare i tempi di inattivazione del virus».

chiusure da covid: luce solare
Luce solare

L’analisi va di pari passo con quella dell’Health Protection Surveillance Centre, l’ente irlandese che si occupa di tutela della salute. E che ha appena certificato che, tra i contagi da SARS-CoV-2, solo uno su mille avviene all’aperto. Percentuale che, peraltro, rispecchia quelle di altre ricerche internazionali.

L’Università della California, per esempio, ha stabilito che c’è una probabilità di infettarsi 19 volte maggiore al chiuso che all’aperto. E l’Università di Canterbury ha concluso che il numero di casi legati alla trasmissione all’aperto è «così piccolo da essere insignificante».

Di fronte a queste evidenze, è quantomeno lecito chiedersi se le chiusure da Covid siano davvero utili. E, all’inverso, se non si possa iniziare a programmare le riaperture laddove il quadro epidemiologico lo consentirà. Come chiedono a gran voce numerose categorie professionali, ma anche le Regioni e parte della maggioranza.

Soprattutto la Lega, il cui segretario Matteo Salvini ha esortato il Governo Draghi ad ascoltare «la scienza, non l’ideologia che vede solo rosso». Ogni riferimento a Roberto Speranza, Ministro nomen omen della Salute, era puramente voluto.

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