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Caso Cucchi, Palozzi fuori dal coro: Era tossico, Ilaria lo sfrutta per successo

Il pensiero del consigliere regionale Palozzi non si allinea con il pensiero comune sulla vicenda di Stefano Cucchi. Il chiarimento all’Agenzia Dire

"Io non sto con Ilaria Cucchi!". Comincia così un post su Facebook di Adriano Palozzi, consigliere regionale del Lazio, che ha aderito al movimento 'Cambiamo' di Giovanni Toti.
"Stefano Cucchi – scrive il consigliere regionale imputato nel processo sul nuovo stadio della Roma – ha avuto finalmente giustizia (bah)!

La sorella finalmente è soddisfatta e si lancia in una nuova e brillante carriera politica o nello spettacolo (insomma cerca un modo per guadagnare). Stefano Cucchi sarà anche stato maltrattato e per questo ci sono state delle condanne (giuste? Bah)! Va però ricordato che non parliamo di uno studente modello o di un bravo ragazzo di città bensì di un tossico preso con 20 grammi di hashish e con alcune dosi di cocaina destinate evidentemente allo spaccio e pure abbastanza spocchioso!".

"Per carità – conclude Palozzi – Nessuno può morire e deve morire di botte ma neanche può passare per vittima o per eroi lui e tantomeno la sorella che sta sfruttando il fratello tossico per il proprio successo!".

"Sicuramente la battaglia che ha fatto Ilaria Cucchi per il riconoscimento di quello che è successo ha portato a riscontrare una verità oggettiva, dall'altra parte però non ci sto a fare diventare Stefano Cucchi un esempio o un eroe, perché non lo è. Almeno per me". Adriano Palozzi, parlando all'agenzia DIRE, chiarisce il contenuto del post facebook su Stefano Cucchi e sulla sorella Ilaria, che sta alimentando molte polemiche.

Palozzi chiarisce il senso del post a Dire

Interpellato dalla Dire Palozzi spiega di "non aver notizie in questo senso, lo leggo sui giornali.

Comunque è una che cerca molto protagonismo– aggiunge – C'e' stata una sovraesposizione mediatica della sorella di Cucchi rispetto a questo fatto grave, un protagonismo smodato, sta su tutti i giornali e tv e non da oggi: la cosa secondo me non e' stata vissuta come andava vissuta". Palozzi, che in un passaggio del post su facebook sembrava dubitare della giustezza delle condanne, ha tenuto a precisare che "le condanne sono state giuste, è stata fatta giustizia e ribadisco che non si può morire di botte, per alcun reato", però "mi sembra che la strada che si sta imboccando è quella di fare diventare eroe chi non rappresenta un esempio virtuoso".

Strada intitolata a Stefano Cucchi

A proposito di strade, Roma sembra intenzionata a intitolarne una al giovane geometra romano morto il 22 ottobre 2009 dopo il pestaggio subito una settimana prima, durante il fotosegnalamento nella stazione Casilina dei Carabinieri: "E' sbagliato, senza se e senza ma. Sarebbe una cosa folle. Non è stato un esempio virtuoso", risponde Palozzi. E aggiunge: "Un bambino che legge quel nome cosa potrebbe pensare? Bisognerebbe semmai intitolare una strada a tutte le vittime 'sbagliate' delle forze dell'ordine o della droga o degli abusi.

Non si può fare passare per eroe una persona che, se non fosse accaduto quello che non doveva accadere, aveva con sé hashish e cocaina". Teme di essere querelato? "Il mio è un punto di vista, non un giudizio– conclude Palozzi- Non credo ci siano gli estremi per una querela, sicuramente non era quello il mio scopo, e spero che un punto di vista non diventi materiale da querela".

Tolto il post e scuse su Facebook

Adriano Palozzi, il consigliere regionale del Lazio che aveva scritto un post di critica a Ilaria Cucchi, accusata di "sfruttare" il fratello "tossico", ha tolto lo scritto dalla propria pagina facebook. "Tolgo il post sulla vicenda Cucchi perché ormai su Facebook non è più possibile esprimere una opinione senza essere fraintesi o giudicati. Mi scuso con chi si è sentito offeso non era questo lo scopo!", dice Palozzi. (Mtr/ Dire) 

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