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CasaPound “assedia” il Campidoglio: “Elezioni subito!”

Mafia Capitale, maxi-striscione e in centinaia al sit-in

Dopo le innumerevoli esternazioni di dissenso andate in scena nei giorni scorsi, in Campidoglio, a seguito dello scandalo che ha travolto l’amministrazione capitolina, arriva anche CasaPound Italia. I militanti, circa un centinaio, sotto il segno della tatartaruga frecciata, hanno assaltato il Comune di Roma con un enorme striscione con la scritta “Marino dimettiti! Elezioni subito!”, slogan, tricolori e bandiere. Al grido di “Salviamo Roma”, ieri hanno manifestato nella piazza del Marco Aurelio per chiedere che si torni alle urne dopo lo scandalo nato dall’inchiesta Mafia Capitale. Un’indagine, sottolinea il movimento, “che ha svelato gli appetiti insaziabili non solo delle lobbies criminali ma anche di una politica senza coscienza, che è pronta a svendersi per un piatto di lenticchie”.

“Il sindaco ce la sta mettendo tutta per tirarsi fuori da ogni responsabilità, ma l’immagine di Roma che esce dall’inchiesta ‘Mondo di mezzo’ è devastante e non lo lascia certo indenne – spiega Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound Italia – Un assessore e il presidente del Consiglio Comunale indagati non consentono a Marino di rivendicare, come pure ha fatto, la trasparenza della sua amministrazione e la sua estraneità a un sistema criminale che faceva affari sotto il suo naso. E il Pd non ha fatto meglio di lui: fino a ieri era pronto a scaricarlo, oggi lo difende a spada tratta terrorizzato dal pericolo del ritorno alle urne. Dall’indagine è emersa una ‘mafia trasversale’ che ha avvelenato la città: abbiamo visto le mani di alcuni del Pd, esattamente come quelle di alcuni del Pdl, posarsi avide sul business dell’accoglienza, abbiamo sentito raccontare dell’ex vice capo di gabinetto di Veltroni che prendeva ‘uno stipendio’ dalla ‘cosca’. Al di là delle responsabilità penali specifiche, di fronte a un sistema criminale che agisce indisturbato all’interno delle istituzioni, le dimissioni sarebbero il ‘minimo sindacale’ per un primo cittadino che si rispetti”.

“Su cento indagati, nemmeno uno è di CasaPound. E’ per questo che tocca a noi salvare Roma e che ora siamo qui in Campidoglio. Se Marino non si vuole dimettere, allora la giunta va sciolta. Se non per mafia, quanto meno per inettitudine”, conclude Di Stefano.

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