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Casa. Roma, in 500 a rischio sfratto: Aula chiede nuovo avviso Sassat

Scongiurare il rischio che circa 500 residenti dei Caat, i cosiddetti residence in via di dismissione

Scongiurare il rischio che circa 500 residenti dei Caat, i cosiddetti residence in via di dismissione da parte dell'amministrazione, restino senza un tetto per motivi burocratici che li estromettono dal nuovo sistema Sassat. E' l'obiettivo della mozione approvata oggi pomeriggio all'unanimità con 36 voti favorevoli dall'Assemblea capitolina, a prima firma di Stefano Fassina (Sinistra X Roma), alla presenza di molti dei residenti delle strutture che hanno protestato in maniera molto vivace durante la seduta, costringendo l'Aula all'inversione dell'ordine dei lavori per anticipare la votazione del provvedimento. Durante le fasi più concitate delle rimostranze una signora anziana, alloggiata in un residence, è stata colta da un malore e soccorsa dal personale sanitario del Campidoglio, per essere trasferita in ambulanza in pronto soccorso.

La mozione approvata dall'Aula impegna la sindaca Virginia Raggi e la Giunta capitolina ad "attivare ogni utile azione volta al pubblicazione di un nuovo avviso Speciale riservato a tutti gli assegnatari Caat per l'ingresso nei Sassat, in applicazione della DGC 164/2017, al fine di tutelare i nuclei familiari in 'assistenza alloggiativa'; in considerazione della complessità che ha caratterizzato il menzionato bando Sassat del 2017, a fornire indicazioni al competenti uffici affinché il nuovo avviso preveda procedure semplificate e l'assistenza del medesimi uffici nella compilazione delle domande, nell'intento di ridurre al minimo eventuali errori materiali e garantire un equo e trasparente accesso al servizio di tutti cittadini interessati".

Dopo due 'tentativi' di formare la graduatoria di ammissione e altrettante mozioni dell'Assemblea capitolina che chiedevano la riapertura dei termini per il superamento dei vizi formali – lo scorso gennaio il dipartimento Politiche abitative contava 522 domande respinte su 1.220, di cui solo 25 per motivazioni sostanziali (come reddito troppo alto o decesso degli assegnatari) e il resto per vizi formali (mancate spunte, irregolarità generiche, Isee di anni precedenti a quello richiesto) – a febbraio l'assessorato Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale aveva fatto sapere di aver "attivato gli uffici dipartimentali per procedere alla verifica di eventuali errori nella documentazione relativa ai nuclei familiari che sono risultati esclusi dall'accesso al nuovo servizio di assistenza alloggiativa temporanea Sassat".

Ma la richiesta agli uffici dell'assessore alle Politiche abitative, Rosalba Castiglione, di valutare "l'opportunità di prevedere l'integrazione e/o la correzione degli errori nella compilazione delle domande", era stata rispedita al mittente dai funzionari perché "la normativa non concede la facoltà di intervenire in maniera discrezionale su una procedura a evidenza pubblica". Da qui la presentazione della nuova mozione e la protesta di oggi in Aula da parte dei residenti. Le opposizioni sono quindi tornate a chiedere una seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina sul tema: "L'approvazione in Aula di questa mozione è un segnale positivo ma auspichiamo che venga programmato un Consiglio straordinario, tra l'altro già richiesto, in cui l'assessore assuma un impegno formale di quanto deliberato dall'Aula", ha commentato il capogruppo di Fdi, Andrea De Priamo.

(Mgn/ Dire) 

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