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Campo Testaccio, lo storico stadio di Roma torna al Comune

Arriva la sentenza del TAR: il provvedimento adottato dall’ex sindaco Alemanno riceve il placet dei giudici

Secondo i giudici del TAR, ciò che resta di Campo Testaccio, il primo storico stadio della Roma, deve essere riconsegnato al Comune di Roma. Si arriva in questo modo a chiudere il primo episodio del contenzioso che vede l'uno contro l'altro il Campidoglo e il Consorzio Romano Parcheggi, la società che avrebbe dovuto realizzare una serie di box interrati (PUP) e un parcheggio da 70 posti per poi ricostruire il campo con tribune e spogliatoi. I lavori erano stati affidati al Consorzio privato nel 2007 dall'allora Giunta Veltroni.

Come abbiamo già raccontato, però, i lavori si sono fermati quasi subito, causa inadempienze da parte della società: nel 2012, infatti, l’ex sindaco Gianni Alemanno ha revocato i permessi a costruire al Consorzio. "Impugnato davanti alla giustizia amministrativa, ieri quel provvedimento ha ricevuto il placet dei magistrati di via Flaminia" – spiega il consigliere in Municipio I, Mauro Cioffari (SEL).

Secondo il Tar, quindi, i costruttori (che lamentavano problemi con il sistema di fognature) “non hanno dato l’avvio ai lavori nei termini previsti in convenzione”. Non solo. Sempre secondo i giudici, l’azienda non ha mai risposto alle diffide inviate dal Comune e non ha sgomberato i propri magazzini dai reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi preliminari come richiesto dalla Soprintendenza per i beni archeologici.

“Alla luce di questa sentenza del TAR – continua Cioffari – e vista l’importanza storica e culturale de campo da calcio Testaccio per il Rione e per l’intera città, è doveroso arrivare ad una soluzione che consenta al campo di tornare ad essere fruibile”.

“Per raggiungere tale scopo, e per ripristinare e garantire la sicurezza e il decoro della struttura del campo e della zona adiacente, vista la presenza di luoghi sensibili limitrofi – aggiunge Cioffari – è opportuno ricercare percorsi di collaborazione pubblico-privato per reperire risorse necessarie alla valorizzazione della struttura qualora il Comune non ne avesse disponibilità”.

Il consigliere, in conclusione delle sue dichiarazioni, rinnova “l’appello contenuto nella mozione n. 26, approvata dal Consiglio Municipale in data 28.11.2013, affinché Roma Capitale proceda a sbloccare, tramite l’istituzione di un tavolo tecnico, lo stallo di Campo Testaccio, dando così il via alla riqualificazione dell’area che potrà diventare un polo sportivo della città storica con spazi per lo storico museo dell’AS Roma Calcio”.

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