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Autovelox, multe e ricorsi: le novità dopo le sentenze della Cassazione

Due sentenze della Cassazione hanno aiutato a dare una lettura interpretativa dell’articolo del Codice della Strada sugli autovelox

Autovelox

Autovelox fisso

Il sistema delle multe per eccesso di velocità legate ai controlli con gli autovelox potrebbe cambiare. Questo perché alcune settimane fa, la Corte di Cassazione si è espressa con due sentenze, che rimettono in discussione l’impostazione delle multe.

Autovelox, multe e ricorsi

La prima, come riportato anche da IlGiornale.it, riguarda la segnaletica stradale e la postazione. Secondo il Codice della Strada, infatti, gli autovelox devono essere preventivamente segnalati e ben visibili. Definizione non chiarissima, che lascia quindi spazio a interpretazioni.

Segnaletica e postazione

Come nel caso del ricorso di un uomo, il quale ha contestato un verbale di accertamento per aver superato il limite di velocità. Secondo l’uomo, lungo la strada era visibile la segnaletica ma non la postazione di controllo. A risolvere la questione è stata la Cassazione, che ha dato ragione al ricorrente, e cioè che a essere ben visibili devono essere sia la cartellonistica preventiva che la postazione.

Verifica funzionalità e taratura

L’altro nodo è legato alla verifica periodica di funzionalità e taratura dell’autovelox. Anche qui, la Cassazione si è espressa su un ricorso iniziato a Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia), per un verbale di accertamento tramite autovelox per il superamento dei limiti di velocità. La sentenza ha messo in evidenza la necessità di una taratura periodica e regolare alla manutenzione degli autovelox, prescrivendo come termine minimo ai fini delle verifiche della taratura, almeno un anno “dall’utilizzazione attestato da certificazioni di omologazione e conformità idonee“.