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Ancora polemiche dopo la lettura in classe di “Sei come sei”

L’autrice si difende, intanto i professori sono stati denunciati

Una ridda di polemiche è seguita alla lettura, in alcune classi del ginnasio, del libro di Melania Mazzucco “Sei come sei”, racconto incentrato sulla situazione familiare di Eva, bambina di 11 anni cresciuta con “due papà”. Proteste e manifestazioni hanno bersagliato in questi ultimi giorni lo storico liceo romano Giulio Cesare. Tale lettura è stata proposta secondo la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, che prevedere anche “l’arricchimento delle offerte di formazione con la predisposizione di bibliografie sulle tematiche Glbt e sulle nuove realtà familiari”. Tale "Strategia Nazionale" aveva, sin dalla nacita, scatenato polemiche, a causa dei piani previsti per asili nido, materne e scuole elementari,

Contro la lettura a dei minorenni di questo testo sono intervenute, nei giorni scorsi, l’associazione “Giuristi per la Vita” e la “Pro Vita Onlus”, presentando un esposto alla Procura della Repubblica. Le associazioni denunciano «contenuto pornografico e osceno, che non può non urtare la sensibilità” continuando “specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni». Ricordiamo infatti che al centro del mirino c’è l’esplicita scena di sesso omosessuale tra due ragazzi che ha innescato la miccia delle proteste.

L’autrice, in proposito, ha dichiarato in un intervento su Repubblica: "Sono convinta che la vera ragione dell'accusa e del tentativo di censurare il romanzo non sia quella che viene proclamata. Questa è solo un pretesto. Ciò che scandalizza davvero di ‘Sei come sei’ non e' l'oscenità, ma proprio il contrario. Cioè l'assoluta normalità della famiglia di Eva, dei suoi genitori (due uomini), dei sentimenti che legano fra loro e alla loro figlia”. Ha continuato l’autrice "La minaccia di denuncia penale agli insegnanti che hanno osato far leggere il mio ‘Sei come sei agli studenti’ é un atto di grave intimidazione squadrista, che merita di essere preso sul serio”. "Non per l'accusa ridicola di oscenità rivolta al romanzo, che conterrebbe le scene pornografiche inadatte alla lettura di minorenni. Nel romanzo si parla anche di sesso". E spiega: "è la normalità dell'amore della famiglia di Eva che risulta oscena a chi crede di poter stabilire quale amore e' lecito e quale non lo e', quale insieme di persone può essere definito famiglia e quale non può.

Molti di coloro che sono intervenuti per protestare contro l’accaduto sono stati accusati di omofobia. Per respingere al mittente le accuse, è intervenuto Toni Brandi, dell’associazione Pro Vita: “Vorrei innanzitutto sottolineare che la discriminazione omofobica in Italia non esiste, lo conferma l‘OSCAD, l’osservatorio che monitorizza gli atti discriminatori e che opera all’interno del Ministero degli Interni. Dal Settembre 2010 vi sono stati in tutta Italia 83 atti discriminatori  basati  sull’orientamento sessuale. Inoltre il centro ricerche SWG mostra 15 categorie odiate dagli italiani (immigrati, UE, fisco ecc… ) e fra queste non risultano omosessuali. Ancora, il Pew International Center mette l’Italia all’ottavo posto nel mondo per paese “gay friendly”. Nessun giudice del lavoro (ammette UNAR) ha avuto mai causa lavoro basata su discriminazione per orientamento sessuale. Tutti i cittadini sono tutelati dall’Art 3 della nostra Costituzione.

Queste misure dell’UNAR sono presentate con belle parole, mascherandole come campagne contro la violenza, la discriminazione, il bullismo ecc… ma, se si legge e si vede cosa effettivamente fanno, si vede la volontà di intervenire nell’educazione fisica, psichica e spirituale dei nostri ragazzi sin dalla giovane età, imponendogli un modello di sessualità al limite del patologico, equiparando la famiglia naturale alle coppie composte da lesbiche, omosessuali, transessuali e bisessuali. Questa è pura propaganda LGBT ed è per questo che denunciamo e continueremo a denunciare queste oscenità nei limiti delle nostre poche risorse”.        

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