Alzheimer, fai attenzione quando sei sotto la doccia: un sintomo nascosto deve farti scattare un campanello d’allarme
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Un recente studio scientifico suggerisce che un primo segnale precoce dell’Alzheimer potrebbe manifestarsi proprio mentre si fa la doccia.
Nelle fasi iniziali dell’Alzheimer e delle altre forme di demenza i sintomi possono essere talmente lievi da passare inosservati: piccole dimenticanze, brevi momenti di confusione mentale, difficoltà di concentrazione. Segnali che spesso vengono attribuiti allo stress o alla stanchezza ma che, secondo gli esperti, meritano più attenzione. Il dottor Davangere Devanand, professore di psichiatria e neurologia alla Columbia University di New York, ha evidenziato come un semplice gesto quotidiano — fare la doccia — possa diventare una sorta di “test naturale” della memoria e dell’orientamento.
È proprio durante l’igiene personale che può emergere un indicatore precoce: la difficoltà a riconoscere l’odore del sapone. Non si tratta di non percepirlo, ma di non riuscire a identificarlo correttamente. Un piccolo segnale che potrebbe rivelare un iniziale deterioramento delle aree cerebrali responsabili della memoria e della classificazione sensoriale.
Perché l’olfatto può rivelare un declino cognitivo nascosto
Secondo il professor Devanand, la perdita della capacità di riconoscere odori specifici è frequente già nelle prime fasi della malattia. Il motivo è legato al fatto che le aree del cervello coinvolte nell’identificazione olfattiva sono tra le prime a essere colpite dall’Alzheimer. Ecco perché questo indicatore può avere la stessa capacità predittiva di esami più complessi, come la risonanza magnetica o le analisi del liquido cerebrospinale.
Il sapone non è l’unico odore coinvolto. In uno studio condotto su centinaia di persone, sono stati valutati altri undici odori: cuoio, lillà, fumo, gas, rosa, oltre a ciliegia, chiodi di garofano, fragola, mentolo, ananas e limone. La difficoltà nel riconoscerli, soprattutto se associata a piccoli deficit cognitivi, è risultata essere un indicatore significativo del rischio di sviluppare un declino mentale.

Cosa rivela lo studio e perché l’attenzione precoce fa la differenza
Lo studio, che ha coinvolto oltre mille partecipanti privi di diagnosi di demenza e seguiti per otto anni, ha mostrato risultati sorprendenti. La combinazione di un semplice test olfattivo e di un test cognitivo di base è risultata efficace nel prevedere l’insorgere del declino cognitivo quanto metodologie diagnostiche molto più costose.
I ricercatori hanno utilizzato un test olfattivo composto da dodici odori da identificare tramite scelta multipla. Il punteggio finale ha permesso di distinguere tra olfatto integro, compromesso o gravemente ridotto. A questo si è aggiunto un test cognitivo basato su orientamento, memoria e ragionamento. La combinazione dei due strumenti ha fornito una previsione molto precisa dell’evoluzione delle capacità mentali dei partecipanti.
Per gli esperti, riconoscere questi segnali durante attività quotidiane come la doccia è fondamentale. L’implementazione di test semplici e non invasivi nella medicina di base potrebbe infatti permettere diagnosi più rapide, interventi tempestivi e una migliore qualità della vita per chi presenta i primi cambiamenti cognitivi. Prestare attenzione a ciò che accade nei gesti più ordinari può dunque diventare un primo, prezioso passo verso una maggiore consapevolezza.
