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AltaRoma chiude con la sfilata più bella: Gattinoni, firmata Mariotto

Le donne inquiete ed evanescenti di Guillermo Mariotto per la maison Gattinoni incarnano la modernità

Gattinoni per AltaRoma 2019

Anime inquiete, evanescenti, magrissime, giovanissime, ribelli, eccentriche, sono le donne della primavera estate 2019 di Guillermo Mariotto, direttore creativo della maison Gattinoni, che percorrono la passerella della singolare location, il Macro, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma, sfilata evento che chiude AltaRoma 2019. Immerse nelle opere d’arte dipinte dall’artista Gina Mariotto, sorella dello stilista, come le cariatidi notturne, dalla pelle come la luna opalescente uscite dalla penna del poeta Dino Campana, abitano una seconda pelle fatta di tessuti impalpabili, leggiadri, strati di tulle, incarnano la donna che vive il suo tempo, la città, eppure è al di là, ha la percezione di un altrove agonato.

La sfilata è divisa in quattro parti, quattro ouverture, quattro movimenti di una medesima sinfonia

La prima è un andamento leggero, flessuoso, libero, con Chopin mixato a fare da colonna sonora. Un crogiuolo di culture: dagli indumenti contemporanei saccheggiati agli odierni rapper, come il bomber  extralarge, ai bermuda oversize di pizzo verde army. Si guarda ai giovani, ai millennials, cercando di rubare la giovinezza per eternarla nell’eleganza della haute couture di una casa di moda come Gattinoni che ha più di 70 anni di storia. I colori sono fluo, uniti al ceruleo, al bordeaux, al celeste polvere, al giallo, al fucsia.

Poi è la volta del secondo movimento: allegro, vivace con brio, ancora Chopin rivisitato come sottofondo. Trame di organze, tulle, pizzo, rouches, tagli asimmetrici, geometrici, colori abbacinanti mixati alla pulizia delle linee.

La terza parte è un movimento vivo, vivace, animato, deflagrano i colori fluo nei dettagli, nel trucco quasi pop art del make up artist Simone Belli. Abiti come opere d’arte che si possono dipingere così come accade durante la sfilata quando Gina Mariotto affresca un abito fluo giallo. Tulle, chiffon e satin, mousseline,  organza e stemmi araldici rivisitati indossati quasi fossero mantelli contemporanei.

Tacchi vertiginosi e colori fluo per le scarpe, le donne Gattinoni camminano esitando quasi, erranti, si lasciano guardare, emanano malia pur essendo sensualmente eteree, con  i capelli imbrigliati nelle retine neo rinascimentali opera di Roberto D’Antonio.

Il IV e ultimo movimento è appassionato, passionale, è eterno, per sempre, come l’amore. E’  la volta de le robe de mariage, degli abiti da sposa. Il candido lindore si unisce a un’aria quasi spettrale per la scelta finale e determinante della sposa, sull’ Ave Maria cantata dalla voce imperiosa e struggente di Giuni Russo. I tessuti sono impalpabili, il colore è il grigio perla, il cappuccio, mutuato di nuovo dai millenials, sostituisce l’obsoleto velo tradizionale. Sono creature quasi soprannaturali, tormentate, che vanno verso l’altare, con un vissuto complesso e sofferente.

La collezione Gattinoni primavera/estate 2019

Sulla collezione che ha per tema ‘’Upcycling’’ovvero la matura e saggia esperienza che unisce l’energia creativa della giovinezza, Guillermo Mariotto si è ispirato alla città di Venezia, tra passato e presente, scambi commerciali della Serenissima e città di cultura, amata da donne iconiche come Coco Chanel, Peggy Guggenheim, la marchesa Casati, Elsa Maxwell e Anna Piaggi. ‘’A queste e a moltissime donne, singolari nella loro stravagante unicità, è ispiratala mia nuova collezione, perché, a mio avviso, la vera classe, la vera eleganza, in un’era globalizzata, è l’assoluta distinzione’’.

Parterre di volti noti

Grande assente la sindaca di Roma Virginia Raggi che però è andata a salutare Mariotto in conferenza stampa, ma non ha potuto partecipare alla serata perché impegnata nelle celebrazioni dedicate al Giorno della Memoria, al suo posto in prima fila il vice sindaco Luca Bergamo e la bella Assessora alla Mobilità Linda Meleo. Presnte anche Donna Laura Mattarella, figlia del presidente della Repubblica, cliente della maison di alta moda. Una carrellata di volti noti ospiti della sfilata: la vicepresidente della Camera Mara Carfagna, Giancarlo Magalli, Alessandro Cecchi Paone, Adriana Volpe, Enrica Bonaccorti, Cesare Bocci, Manuela Maccaroni, Benedetta Rinaldi, Marisela Federici, Vincenzo Bocciarelli. Al termine della sfilata, un omaggio a Freddy Mercury in sottofondo e l’uscita del direttore creativo Guillermo Mariotto in ginocchio e commosso dagli applausi.

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