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Affissioni, proteste in Campidoglio. Al via la battaglia sul PRIP

“Roma vuole il PRIP della Leonori”: questa la richiesta di cittadini, comitati e associazioni

“Gli scenari che si aprono dopo la giornata di oggi, il nostro presidio e l'intervista rilasciata dal sindaco al Messaggero sono fondamentalmente due:

– Ipotesi 1: la maggioranza riesce a trovare una formula che riconosca ad alcune ditte romane  una piccola quota di impianti da tenere fuori dal bando di gara. Questa quota dovrà però essere sostenuta da solide basi giuridiche per evitare di ledere i princìpi di pari trattamento sui bandi. L'opposizione accetta questa soluzione, ritira i propri emendamenti e già nella serata di martedì il testo potrebbe passare. Noi riteniamo che tale soluzione giuridica sia impossibile, ma in queste ore, il Sindaco in persona ha richiesto un parere all'avvocatura comunale e sta lavorando a contatto con gli uffici e con l'Assessore per trovare una sorta di compromesso che però non sia giuridicamente attaccabile.

– Ipotesi 2: i pareri legali sono contrari a riservare una quota seppure minima di impianti a qualcuno e allora in aula andrà il Piano così come proposto dalla giunta arrivando dunque alla conta finale dei voti. Diversi consiglieri, anche quelli più favorevoli al ‘premio’ alle ditte storiche, hanno assicurato che comunque voterebbero a favore del Piano, seppure turandosi il naso.

In ogni caso, la Commissione Commercio domattina (oggi, ndr) terrà una breve riunione per esaminare le controdeduzioni arrivate dai Municipi ed esprimere un proprio parere. Ma la commissione non potrà più tornare sul tema della ‘premialità’, per espressa richiesta politica del sindaco. Il primo cittadino e l'assessore Leonori saranno gli unici titolati a formulare una proposta, dopo aver raccolto un parere tecnico da parte di avvocati e giuristi”.

Si legge così sul blog di Basta Cartelloni, il comitato nato 3 anni fa contro la cartellopoli abusiva di Roma. Insieme agli attivisti di Basta Cartelloni, anche Italia Nostra, Carteinregola, Salviamo il Paesaggio, Cna Commercio (che ha partecipato attraverso la presidente romana Giovanna Marchese Bellaroto), Cittadinanzattiva Lazio, il cui segretario è membro del comitato direttivo di Bastacartelloni. La protesta pacifica è stata appoggiata anche da alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle, non solo locali: gli eurodeputati Fabio Massimo Castaldo e Dario Tamburrano, Angelo Diario portavoce in 13° Municipio, nonché gli stessi consiglieri comunali si sono schierati a favore della protesta di Basta Cartelloni.

Tutti loro, ieri, hanno presenziato ai lavori d’Assemblea capitolina, in questi giorni impiegata a valutare le ultime manovre propedeutiche al bilancio, per il quale è stata stabilita una proroga fino al 30 settembre 2014. Dress code: maglietta rossa con la scritta ‘Roma vuole il PRIP della Leonori’. Per PRIP intendiamo Piano regolatore degli impianti pubblicitari, che il 5 maggio scorso, la Giunta ha approvato con una delibera – clicca qui per leggere l’articolo.

La manifestazione di ieri promossa dal comitato Basta Cartelloni si è resa necessaria perché proprio ieri, tra le delibere propedeutiche al bilancio di previsione 2014, c’era anche quella sul PRIP che, dopo l'approvazione in Giunta, passa ora al vaglio dell'Aula Giulio Cesare. Secondo gli esponenti ed attivisti delle varie associazioni, il provvedimento dell’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori, poi licenziato dalla Giunta, “è l'unico strumento che può garantire a Roma, violentata dall'abusivismo, decoro e servizi come bike sharing, toilette pubbliche e manutenzione del verde, tutti servizi che nel resto del mondo vengono pagati con la pubblicità  e che solo Roma non ha, proprio a causa del caos attuale”.

Ma c’è dell’altro. Gli attivisti temono che, così come è successo per i camion bar, possa arrivare un altro emendamento in extremis a scombinare le carte in tavola e a far saltare il Piano approvato in Giunta – messa a bando del 100% degli spazi (che saranno ridotti da 224mila a 138mila) divisi in 10 lotti, con la previsione di un incremento del 130% di denaro nelle casse comunali: 30 milioni di euro a fronte dei 13 degli anni passati. La maggioranza, però, secondo i rumors degli ultimi giorni, vorrebbe tirare fuori dal bando una quota che va tra il 15 e il 20 per centro a favore delle imprese virtuose che nel corso degli anni non hanno contribuito al proliferare dell’abusivismo delle affissioni.  

Sul punto, però, sembrano arrivare le rassicurazioni del sindaco Marino che, intervistato da Simone Canettieri de Il Messaggero, in merito all’ipotesi di un emendamento all’ultimo minuto che faccia saltare tutti i piani, avrebbe così sentenziato: “Sarebbe una vergogna”.

“Finalmente l’Assessore Leonori e la Giunta hanno elaborato un ottimo testo che potrebbe dare ordine e garanzie di trasparenza ad una attività che è stata lasciata volutamente nel caos danneggiando le ditte più corrette. ITALIA NOSTRA condivide la forte preoccupazione di Ass.Bastacartelloni, VAS (Verdi Ambiente e Società) e Cittadinanzattiva Lazio Onlus che temono giustamente due decisioni da votare in accordo ‘bipartisan’ per rendere inefficace la delibera della Leonori e lasciare tutto come ora. Esse sono: stralciare la delibera del PRIP dalle delibere propedeutiche collegate al bilancio in approvazione entro il 30 luglio e rinviando così il voto a chissà quando (e forse mai); votare (sempre ‘bipartisan’) un super- emendamento che prevede un premio del 15% della superficie espositiva a ditte ‘virtuose’ non precisate. Tale voto sarebbe in contrasto sia con la Direttiva 2004/18/ della Comunità Europea (e con il D.Lgs n.163/2006 che l’ha recepita) sia con il parere contrario dell’Avvocatura comunale. È chiaro che, questo voto, darebbe una potente arma alle Ditte escluse dal ‘premio’ per potere vincere al TAR e fermare il PRIP” – dichiara in una nota Italia Nostra.

Gli fa eco l’associazione Respiro Verde Legalberi che sostiene la battaglia del PRIP. “Oltre a calpestare le civili regole della convivenza urbana con arroganza mafiosa e a fare della legalità una parola senza senso, questo modo di procedere senza che vi si voglia porre rimedio, oltre a mettere in pericolo di vita, o a provocare addirittura la morte di persone, come è purtroppo successo, causa gravi danni anche a diversi beni dei cittadini” – dichiarano Massimo Livadiotti e Cristiana Mancinelli Scotti, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione.

“I cartelloni invadono anche lo spazio riservato agli alberi, spesso distruggendoli. Malgrado essi siano un patrimonio collettivo di grande valore, sono sempre più considerati un fastidio, figuriamoci quindi per chi deve dare spazio ai propri interessi pubblicitari” – concludono i due.

La votazione è slittata ad oggi, giornata in cui esponenti ed attivisti delle varie associazioni e dei vari comitati torneranno in Campidoglio per tenere alta l’attenzione sulla questione. 

*Tutte le foto da Basta Cartelloni

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