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6 Maggio, scioperano 24mila dipendenti comunali

Cronaca dal Campidoglio

Dalle 7 di questa mattina fino alle 11, la piazza del Campidoglio è stata invasa da 24mila dipendenti comunali, vigili urbani e maestre delle scuole d’infanzia. Lo avevano annunciato, e così è stato: la mobilitazione generale, ha prodotto il risultato sperato. Una piazza piena, per dire ‘no’ alla decurtazione del salario accessorio dalle buste paga nel mese di maggio – a seguito della relazione del MEF – e per chiedere certezze relativamente a tutto il 2014.

In merito alla relazione del MEF, occorre sottolineare – secondo l’USB – alcuni punti fondamentali. Innanzitutto, che “la parte relativa al contratto decentrato del personale dei livelli non è la parte più significativa della relazione e comunque non obbliga l’amministrazione a bloccare l’erogazione del salario accessorio (ben più vergognosa la parte relativa alla dirigenza)”. In secondo luogo, “l’amministrazione – secondo l’USB – ha ampio potere di contro dedurre ai rilievi denunciati dal MEF” e si può anche “rivedere il contratto decentrato precedente”, dal momento che “non è necessario riscriverne uno nuovo”.

In merito ai tagli al settore scolastico ed educativo, “non vi è alcuna necessità di rivedere la modalità organizzativa” di questo settore “non solo perché minimamente lambita dalla relazione, ma anche perché a norma dell’art. 117 della Costituzione ‘i Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite’, e quindi nessun organismo ha facoltà di intervenire su questa materia”.

“Infine – continua l’USB – così come accaduto in altri enti, la relazione al MEF è stata inviata alla Procura Regionale della Corte dei Conti per accertare l’eventuale danno erariale procurato all’ente: non solo da chi sottoscrisse quei contratti oggi criticati, ma anche da chi certificò bilanci non immacolati, da chi effettuò assunzioni arbitrarie, da chi gestì malamente i rapporti con le società municipalizzate. Quindi – ne deduce l’USB – per casistiche ben più ampie”.

“Noi siamo quelli che fanno andare avanti la macchina amministrativa di Roma” – gridano dalla piazza, sostenendo che è impensabile tagliare stipendi di 1.000/1.200 euro al mese, a fronte di super-retribuzioni per dirigenti e altri sprechi, da cui, invece, potrebbero essere tratte le risorse.

I malumori, comunque, risalgono a circa 6 mesi fa, “quando l’amministrazione firmò un accordo con la sola area della dirigenza per rivedere l’impianto organizzativo dell’ente” – come riferisce l’USB.

In piazza erano presenti anche le forze d'opposizione – Daniele Frongia per M5S, Andrea De Priamo per Fdi-An, Alessandro Onorato e Alfio Marchini per Lista Marchini – e il consigliere di maggioranza Gianluca Peciola (SEL) e la sua collega Gemma Azuni.

Al termine dell’orario di Assemblea, i manifestanti sono tornati verso piazza Venezia dove, già da qualche ora, si erano registrati disagi al traffico. Verso le 10 la piazza era interamente bloccata. L’intenzione era quella di creare ulteriori disagi, per dare un segnale a quest’Amministrazione e per dire che, con sole 3 ore di sciopero, non solo la macchina amministrativa tutta si blocca – hanno aderito alla protesta anche i dipendenti dei vari Municipi – ma anche la città intera. Proprio in quei momenti, però, si sono registrati alcuni disordini. I cittadini bloccati per strada hanno iniziato a ‘protestare’ contro i manifestanti. Un cittadino, che voleva passare con la sua moto, ha sferrato dei calci ad un’operatrice giornalistica, e gli scioperanti gli si sono scagliati contro. Ma poi è intervenuto il servizio d’ordine a calmare gli animi.

Altri disordini si sono verificati quanto un "professionista del settore agrario" è sceso dal taxi che lo trasportava a lavoro, e quando è stata fermata dalla Polizia una maestra dell'USB.

*Seguono videointerviste

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