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Scuola, ricerca test salivari Covid-19. Roberto Speranza: “Verifiche rigorose”

A scuola i test salivari consentiranno di sapere in 3 minuti se si è contagiati da Covid. Ma l’introduzione è subordinata a severi controlli

scuola test salivari

Ritorno a scuola

Nelle scuole i test salivari saranno il prossimo passo per il miglioramento della didattica in presenza. Uno strumento veloce e meno invasivo e adatto anche ai più piccoli. “Non ci accontentiamo di quello che è stato fatto finora. Stiamo continuando a sperimentare tutto ciò che si muove sul piano della ricerca scientifica”, dice Roberto Speranza. Nel corso della question time alla Camera, il Ministro della Salute puntualizza: “Ma abbiamo bisogno che il processo di validazione da parte delle autorità competenti possa completarsi”. Nel frattempo, un’azienda italiana ha realizzato un test veloce che in 3 minuti consente la rilevazione del Covid-19.

In questo momento, nelle aule, i bambini dai 10 anni in su devono indossare le mascherine durante la ricreazione. Inoltre, il dispositivo di protezione individuale è obbligatorio qualora non si riesca a mantenere un’adeguata distanza interpersonale. Le autorità garantiscono di introdurre la figura del referente Covid a cui far capo per tutto ciò che riguarda il virus.

lotta al covid: test salivare
Test salivare

Nella scuola i test salivari verranno svolti da tutti?

Il vaccino richiederà ancora alcuni mesi. Ma “i test salivari rapidi e sicuri saranno uno strumento indispensabile per garantire la continuità della didattica in presenza nelle scuole”. La deputata Pd Lucia Ciampi, membro della Commissione Cultura della Camera, è scettica sull’autunno. Le poche criticità riscontrate nel corso delle prime settimane di scuola “potrebbero aumentare con l’autunno”. E solo grazie alla rapidità del test si “potranno eliminare i falsi allarmi creati dai numerosi e prevedibili malanni di stagione“.

Gli uffici del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri rivelano che finora solo la metà del personale scolastico si è sottoposto ai test sierologici. Fra i 500mila tra docenti e operatori scolastici, il 2,6% è risultato positivo e riprenderà il servizio quando il tampone risulterà negativo. Il test rapido convincerà i restanti 500mila a effettuare gli accertamenti?

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