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Roma Multiservizi, il sindaco rassicura ma il futuro è incerto

Incontro con la maggioranza e gli assessori competenti in Campidoglio. Ancora nessuna certezza per i lavoratori

“Lei non perderà il suo lavoro, lei non perderà il suo lavoro”, ripete come un mantra il sindaco Marino nel video di cui all'articolo, all’uscita dal Campidoglio dove ha incontrato, insieme alla maggioranza e agli assessori competenti, una delegazione di lavoratori della Multiservizi Roma, ad oggi, nonostante le garanzie del sindaco Marino, a rischio posto di lavoro. Ad attendere la delegazione, circa 1000 persone che dalla mattina avevano montato un presidio nella piazza antistante l'ingresso di Palazzo Senatorio.

Dopo aver incontrato i lavoratori all’esterno, tra qualche fischio e qualche ‘buu’, il primo cittadino ha raggiunto in fretta e furia il Roma Pride, mentre la riunione all’interno del Campidoglio ancora proseguiva.

Le rassicurazioni di Marino, però, al momento, valgono ben poco. Come ha riferito Carlo Costantini, segretario generale Fiscat Cisl, al termine dell’incontro, non si può dire “che va tutto bene, perché diremmo una sciocchezza”. Come fa sapere, infatti, “non ci sono risposte certe, né tantomeno si conosce l’entità del problema, vengono riferiti numeri a caso”.

Per questo motivo, “è stato chiesto alla Roma Multiservizi un elenco di tutti i lavoratori, impegnati nelle scuole a qualsiasi titolo”. Stando a quanto riferisce lo stesso Costantini, l’assessore Cattoi non conosceva, infatti, il numero preciso del personale da reintegrare. E allora ci si chiede: “Se un assessore sbaglia, non deve forse renderne conto a qualcuno e poi andare a fare altro?”.

Le cose per la Multiservizi, comunque, stanno così: “È stata fatta una gara con la Consip, e il vincitore è il CNS (Consorzio Nazionale Servizi, aggiudicatario del lotto Consip per le scuole del Lazio, ndr) – continua Costantini – Il CNS, però, non ha ancora firmato l’adesione, in quanto non sono chiari i numeri della platea che deve essere assunta”.

Ciò che la delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali ha chiesto in occasione dell’incontro, è che “tutti mantengano il posto di lavoro, le ore lavorative e i loro stipendi”. La politica ha risposto “che si impegnerà affinché tutto questo succeda”. Ma ai lavoratori non interessano gli sforzi, interessa che la stessa politica risponda chiaramente sì o no.

I lavoratori e i rappresentanti sindacali, oltre a chiedere che tutti vengano riassunti e che quindi mantengano il loro stipendio, ma che venga anche rispettata la dignità della persona – “Non possiamo fare 3 ore facendoci mandare in giro per Roma”, dicono – sostengono anche che l’ipotetico smembramento della Multiservizi sia un danno per Roma, in quanto si tratta di una “società partecipata al 51% da Ama, che a sua volta è 100% proprietà del Comune di Roma. E se gli levano questo contratto, un domani, quando la metteranno sul mercato, che appetibilità avrà la Multiservizi?” – si chiedono. Infine, si dicono contrari allo smembramento della società: “Non ci vogliamo disperdere per giochi politici. Anche perché la Multiservizi non è solo un patrimonio per Roma, ma per l’Italia, dal momento che conta più di 2mila dipendenti ai quali, in questi 20 anni, ha sempre pagato tutto regolarmente. E da 20 anni, fornisce con professionalità un servizio al Comune di Roma”.

Il ‘danno’, comunque, è fatto: sulla gara Consip, probabilmente, non si potrà tornare indietro, “a meno che – riferisce ancora Costantini – Il CNS non dica che non è in grado di garantire continuità occupazionale. E allora – avvisa – sarà il sindaco di Roma a doversi assumere ogni responsabilità, e se necessario a prorogare l’appalto, in barba alle indicazioni del ministro Padoan”.

Maggioranza e opposizione, comunque, al momento sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda. “Pur ritenendo indispensabile – dichiara il consigliere comunale Orlando Corsetti, in quota PD – un’opera di razionalizzazione ed efficientamento delle società partecipate di Roma Capitale, non si comprende come lo strumento rappresentato delle convenzioni Consip generalmente applicate per la riduzione dei costi nella gestione delle gare e degli appalti affidati a società esterne, si voglia applicare prioritariamente a una società di Roma Capitale che gestisce internamente servizi per conto di quest’ultima”.

“Inoltre – prosegue Corsetti – considerando che i servizi attualmente affidati alla società sono caratterizzati dall’alta incidenza del valore economico della manodopera, i risparmi cui fa riferimento l’assessore derivanti dalle convenzioni Consip rischiano di riguardare unicamente il costo della manodopera stessa con conseguente possibile riduzione del personale destinato all'erogazione dei servizi nonché della qualità e della quantità degli stessi”.

Pertanto, Corsetti chiede “al Sindaco e all’assessore di sospendere qualsiasi iniziativa che possa portare al presunto ridimensionamento delle attività di Roma Multiservizi al fine di garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e di procedere ad una più attenta valutazione di merito finalizzata ad avviare un confronto più ampio in Assemblea capitolina sulle società partecipate di Roma Capitale”. 

Lo stesso Corsetti, in occasione della riunione di ieri in Campidoglio, ha proposto “una proroga del contratto alla Multiservizi, legata ad un lavoro in contemporanea per predisporre un altro appalto, al quale la stessa Multiservizi possa eventualmente partecipare. Al momento, stando così le cose, è invece esclusa”. Non solo, secondo Corsetti, “l’errore è stato quello di non aver predisposto una gara a partire da luglio 2013, perché è pur vero che oggi il MEF dichiara che la proroga non si può fare, ma si è stato un anno di tempo per predisporre una gara, che non c’è stata. Quindi oggi ci si ritrova in qualche modo costretti ad assegnare il tutto alla Consip”.

Ignazio Cozzoli, consigliere in quota Forza Italia, oltre a ribadire la preoccupazione per il futuro dei dipendenti, si dice preoccupato anche per il futuro della stessa Multiservizi, a prescindere da questo appalto. “La Manutencoop, che detiene il 49% della Multiservizi, non ha più alcun interesse ad esercire la prelazione sull’acquisto del restante 51%, ad oggi nelle mani di Ama, poiché la società, senza contratto, non vale più nulla”. Il dubbio, quindi, secondo Cozzoli, è che il governo di questa città voglia “cedere la partecipazione della Multiservizi e liberarsene”.

Riguardo la richiesta di garantire la continuità occupazionale, qualora questo non dovesse accadere, secondo Cozzoli “va necessariamente prorogato l’appalto attuale”. Anche perché, al momento, l’amministrazione sembra non avere un piano B di riserva, ma è solo chiara nel dire che “la gara non si fa, perché una lettera de MEF lo impedisce”. Ma questa lettera – conclude Cozzoli – “nessuno l’ha vista. Per questo farò richiesta di accesso agli atti”.

Anche Gianluca Peciola, consigliere in quota SEL, una volta uscito dal Campidoglio ha dichiarato: "O verranno tutti riassunti, o per noi l'accordo in corso può saltare".

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