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Roma, contro riforma asili nido genitori presentano ricorso a TAR

Dopo 7.000 firme per la diffida e l’esposto raccolte a gennaio in tutti i nidi di Roma, la rete dei genitori si mobilita

Gruppo Zero-Sei. Gruppo Zero-Sei è la rete di genitori con bambini che frequentano gli asili nido e le scuole materne comunali di Roma Capitale (appunto in età da 0 a 6 anni) nato a gennaio 2015 per contrastare i nuovi modelli organizzativi imposti dall’Amministrazione Capitolina. Nel mese di febbraio, grazie a Whatsapp, il Gruppo ha coinvolto i genitori di tutti i nidi di Roma raccogliendo 4mila firme firme per una diffida e 3mila per un esposto con i quali ha contribuito a far sospendere la riforma in corso.
 

Chiesta la sospensiva temporanea in attesa della pronuncia. Dopo la diffida di febbraio e la raccolta firme, il Gruppo Zero-Sei, scende di nuovo in campo presentando oggi ricorso al TAR per chiedere l’annullamento dei nuovi modelli organizzativi proposti dal Comune. La loro applicazione prevede che non vengano più inviate supplenti in sostituzione della prima assenza delle educatrici, fatto che determina l’eliminazione del rapporto numerico 1/6 tra educatrice e bambini e rende il nido un posto insicuro nel quale risulta impossibile attuare il progetto educativo a cui il Comune si è impegnato al momento dell’iscrizione.

“Ad oggi il ricorso al TAR è l’unico modo per tentare di ottenere l’annullamento in via definitiva dell’Allegato D all’atto unilaterale con cui il Comune ha applicato questi nuovi modelli organizzativi – dice l’avvocato Riccardo Roselli che, insieme alla mamma avvocatessa del IX Municipio Valentina Paiella, ha redatto e presentato il ricorso al TAR con istanza di sospensiva immediata – Da quando, in seguito al referendum dei dipendenti capitolini, il Comune ha deciso la riapplicazione di questi nuovi modelli, negli asili nido comunali è ricominciato il caos – prosegue Valentina Paiella – Abbiamo raccolto molti documenti che attestano il verificarsi quasi quotidiano di situazioni di fuori rapporto, che in alcuni casi arrivano anche a picchi di un’educatrice con 30 bambini. Con questi numeri come è possibile garantire la sicurezza e la realizzazione del progetto educativo? Senza contare che in alcuni casi il fuori rapporto è reso ancora più grave dalla presenza di bambini con handicap o per i quali è prevista la somministrazione di farmaci salva vita. Come ho già detto in occasione della presentazione della diffida – conclude Paiella – questa riforma è estremamente lesiva dei diritti di bambini, che, ricordiamolo, hanno un’età compresa tra 4 mesi e 3 anni e nel nido dovrebbero trovare un luogo accogliente con delle precise figure di riferimento. Invece in questi casi si ritrovano ‘parcheggiati’ spesso anche con educatrici di altre sezioni, soprattutto nei momenti più delicati come l’accoglienza o il risveglio dopo il riposo pomeridiano”.

Necessario un confronto. “Avevamo tirato un sospiro di sollievo a febbraio quando il Comune aveva sospeso l’applicazione dei nuovi modelli organizzativi, anche a seguito della presentazione delle migliaia di firme raccolte in tutta Roma – dice Melissa Tanariva, la mamma del XIII Municipio che a gennaio con Whatsapp ha creato la rete dei genitori che si sta battendo contro questa riforma – In quell’occasione  avevamo chiesto che il sindaco Marino e l’assessore Masini ricevessero una nostra delegazione per cercare di trovare insieme una soluzione condivisa. Ci dispiace davvero molto che in tanto tempo a disposizione non abbiano ritenuto opportuno confrontarsi con noi su un tema così delicato. Noi genitori continuiamo a ritenere che un dialogo con l’Amministrazione sul tema dell’infanzia sia imprescindibile. Ed è per questo che ribadiamo il nostro invito ad un confronto diretto e sereno nel quale poter affrontare anche la  questione altrettanto delicata delle aperture degli asili nido nel mese di luglio. Sarebbe veramente il colmo se, come già accaduto lo scorso anno, il servizio fosse riservato esclusivamente  alle strutture private convenzionate”.

“Attualmente il tavolo delle trattative per la discussione del nuovo modello organizzativo è aperto a due soggetti: l'Amministrazione Capitolina, che ha come obiettivo un considerevole taglio della spesa e l'ottimizzazione delle risorse umane e le organizzazioni sindacali, che invece difendono i diritti dei lavoratori sotto tutti i vari aspetti – dice Delia Amicone, una mamma dell’XI Municipio che fin dall’inizio ha aderito alla Rete dei genitori. E’ lampante che a questo tavolo manchi un terzo attore, a nostro avviso il più importante: un garante dei diritti dei bambini, una figura super partes che abbia le competenze e gli strumenti per tutelare e garantire l’effettiva attuazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Chiediamo al Comune di Roma di dare vita a questo nuovo soggetto nel più breve tempo possibile, in modo che possa prendere parte attiva al tavolo delle trattative e garantire che i servizi dedicati all’infanzia non vengano penalizzati da scelte prive di qualunque valenza educativa perché unicamente dettate da fattori economici. A questo scopo, ci siamo rivolti al Garante per l’Infanzia della Regione Lazio e al Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia (parte del gruppo CRC) perché ci supportino affinché questa legittima richiesta venga accolta nel più breve tempo possibile”.

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