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Parco Collina della Pace, a Roma il primo murales antimafia

Daviù realizzerà un murales nel parco confiscato al Boss della Banda della Magliana Enrico Nicoletti

Tra 2 giorni, il 4 Luglio, nel parco Collina della Pace, sarà completato il primo murales antimafia di Roma.

La location non è scelta a caso. Si tratta infatti del parco nel cuore del quartiere Finocchio, nella periferia est della Capitale, individuata come una "centralità locale" dove è stato realizzato l'intervento di recupero ambientale e di riqualificazione urbana che ha interessato un insieme di spazi aperti e di edifici in abbandono. 

La Collina della Pace è anche un sito carico di forti valori simbolici e identitari per il territorio in questione: teatro negli Settanta di una manifestazione per la pace (da cui la collina trae il nome), nel 2001 l'intera area è stata confiscata alla malavita organizzata (Banda della Magliana, boss Enrico Nicoletti) e, in base alla Legge 109 del 1996 sulla sottrazione dei beni alla mafia, è stata restituita ai cittadini e assegnata al Comune di Roma per usi sociali. Oggi il parco è intitolato alla memoria di Peppino Impastato, uno dei "testimoni" più rappresentativi della lotta contro la mafia.

Il murales di cui parlavamo in apertura all’articolo, sarà realizzato dallo street artist David Vecchiato, in arte Daviù, coordinatore del Museo di Urban Art di Roma (Muro). Già in questi giorni l’artista ha disegnato i primi bozzetti, per poi procedere alla realizzazione del murales stesso, fino ad ultimarne il colore il 4 Luglio, giorno dell’inaugurazione.

L’evento è promosso dall’associazione antimafie daSud in occasione dell’ultima tappa romana della sua lunga marcia della memoria “MammaMafia. Il welfare te lo paghiamo noi”. Parteciperanno anche tutte le associazioni del territorio, grazie all’impegno delle quali è stato realizzato il parco pubblico dedicato alla memoria di Peppino Impastato. Tutte queste associazioni, si ritroveranno proprio il 4 Luglio, a partire dalle ore 16, per dare vita alla “Festa dell’Antimafia Sociale”, con mostre, stand di artigianato e di degustazioni, attività ludiche, esibizioni teatrali, un happening rap, il concerto del rapper Kento e una mensa per i poveri.

"Che a Roma ci sono le mafie – dichiara Cinzia Paolillo, presidente dell’associazione daSud – ormai dovrebbero saperlo anche i muri. Per rinfrescare la memoria a quanti continuano a parlare di semplici ‘infiltrazioni’ abbiamo deciso di lasciare un segno concreto e visibile. L’avevamo già fatto a Gioiosa Ionica, in Calabria, nel 2008 con il restauro di un murales realizzato trent’anni prima in memoria di Rocco Gatto. Siamo felici ed emozionati di replicare questa esperienza a Roma e di farlo insieme all'Associazione Collina della Pace che ha avuto un ruolo fondamentale nella rinascita di quel luogo. Abbiamo deciso infatti di allestire un villaggio dei diritti per raccontare come i territori possano riappropriarsi degli spazi violati dalle mafie e trasformarli in nuove piazze di socialità e cultura". 

La Lunga Marcia della Memoria dell’associazione daSud, che per più di un mese ha portato in giro per la Capitale il racconto di una “MammaMafia” in grado di gestire il consenso sociale attraverso un modello di “welfare” che inquina i diritti e l'economia, si chiuderà a San Luca (Rc) con la camminata verso Pietra Cappa, luogo del ritrovamento del fotografo Lollò Cartisano sequestrato e ucciso dalla ‘ndrangheta.

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