Prima pagina » Cronaca » Multiservizi Roma, lavoratori dormono in Aula Giulio Cesare

Multiservizi Roma, lavoratori dormono in Aula Giulio Cesare

Ancora proteste dalla Multiservizi: nessuna garanzia sulla continuità occupazionale

Ancora proteste a firma dei lavoratori della Roma Multiservizi. Stavolta non solo hanno presenziato durante i lavori dell’Aula Giulio Cesare di ieri, ma si sono spinti fino al punto di dormire in Aula, per chiedere con forza che venga revocata l’adesione alla convenzione Consip, con la quale i servizi attualmente gestiti dalla Roma Multiservizi passerebbero al Consorzio CNS. Con la conseguenza, però, che ancora non si hanno certezze sula continuità dei livelli occupazionali, nonché sui salari in quanto, tra le altre cose, attualmente i lavoratori fanno affidamento sugli straordinari, avendo turni anche di 3 ore. 

Al loro fianco, anche il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato che scrive sul suo profilo Facebook: “Abbiamo incontrato l'assessore Cattoi che non vuole tornare su i suoi passi. E noi dormiamo in Aula Giulio Cesare”. E poi questa mattina: “Il sole è sorto e noi siamo ancora qui. Basta disoccupazione. Basta false promesse. Risaniamo la città. Eccoci qui dopo una notte passata in aula Giulio Cesare con i lavoratori della Roma Multiservizi”.

Anche ieri, infatti, la seduta consiliare è stata tolta con un nulla di fatto riguardo una mozione che aveva ad oggetto proprio i lavoratori della Multiservizi. Questo, il motivo scatenante che ha portato gli operatori a protestare rimanendo ad oltranza in Aula. La mozione era stata presentata dai consiglieri del Partito Democratico Orlando Corsetti e Dario Nanni, così come ha fatto lo stesso Alessandro Onorato, con un testo a parte. Il motivo? Sembra che il CNS, per sua stessa ammissione, non riesca a reintegrare tutti i lavoratori della Multiservizi, più di 3mila, lasciandone a casa circa 600, se non addirittura 700. Al contrario, è sempre stato chiesto che a tutti gli impiegati nei servizi fosse garantito il posto di lavoro, oltre che le condizioni minime standard già regolate dal contratto attualmente in corso. E durante l’incontro del 7 Giugno in Campidoglio, sembrava unanime la volontà di maggioranza e opposizione: o si riassumono tutti, o l’accordo salta. E invece, il testo è stato bocciato dai capigruppo della maggioranza (Pd, Sel, Lista Civica Marino, Centro Democratico), secondo i quali, a quanto pare, la via d’uscita sarebbe continuare a chiedere l’assunzione di tutti i dipendenti, senza mettere in discussione l’affidamento alla Consip e quindi la gestione del CNS.

Al contrario, secondo Orlando Corsetti, a fronte di questo, la questione non è più “la tutela delle forme assunzionali” – come ha dichiarato in Aula – ma proprio l’appalto stesso, su cui l’amministrazione dovrebbe tornare indietro, prorogando l’attuale appalto con due vincoli, ovvero “l'adeguamento della Multiservizi ai costi Consip, così saremmo inattaccabili, e l'efficientamento del servizio. In questo modo potremmo organizzare subito la gara, e sono convinto che la Roma Multiservizi, con la professionalità dei suoi lavoratori, avrà modo di vincerla”.

Replica Francesco D’Ausilio, capogruppo del PD in Campidoglio: “Nessuno si permetta di dire che non siamo vicini a questa causa. È da giorni che investiamo la Giunta di questa vicenda e chiediamo che si occupi della Multiservizi: noi non vogliamo ingannare i lavoratori ma stiamo lavorando per dare loro solo soluzioni certe. Abbiamo investito il sindaco e l'assessore Cattoi per dare una risposta anche a quei lavoratori che non rientrerebbero nell'accordo”.

Al momento, di certo, però, c’è solo la comprensibile rabbia di tante famiglie che per 20 anni hanno servito il Comune di Roma e che, da un giorno all’altro, potrebbero non avere più un’occupazione.

*Foto Facebook Alessandro Onorato

Lascia un commento