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Maltempo estremo e trombe d’aria: la denuncia di un ex Protezione Civile

La denuncia di un ex membro della protezione civile, parliamo anche di trombe d’aria

Una notte di paura per la capitale e molti comuni del Lazio dove le forti perturbazioni, accompagnate da venti violenti hanno richiesto interventi da parte dei vigili del fuoco, almeno cento. Le piogge violente hanno colpito dalle 20 alle 2 di questa notte circa.

Gli interventi si sono concentrati soprattutto a nord di Roma e sul litorale, nella provincia di Civitavecchia, Ladispoli e Cerveteri molti interventi per allagamenti stradali e in appartamenti.

Nella zona invece a sud di Roma e nei Castelli i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per il forte vento. Nei comuni di Ciampino, Marino e Velletri pali della telefonia abbattuti, rami pericolanti abbattuti, coperture in genere si sono staccate per il forte vento.

Ad Albano Laziale forse l’episodio più grave, un albero è caduto su una vettura con al suo interno una persona, che è stata consegnata al 118.

Parliamo con Piero Moscardini ex dipendente del dipartimento della Protezione Civile a riposo ed ex sindaco del comune di Vallinfreda, e ufficialmente tutor del Centro Studi EDIMAS che ci spiega qualcosa sulle trombe d’aria e il litorale romano. Il litorale romano non è infatti nuovo a fenomeni meteorologici estremi di questo tipo.

“La tromba d’aria è un evento che si forma nel mare, non è prevedibile ma ci si può cautelare, ad esempio sapendo che il mese di novembre è a rischio per questi eventi estremi. La tromba d’aria può comprimere le finestre e buttare giù pareti, sono eventi di forza incontrastabile, ma si può intuire il suo arrivo per via di rumori: rumori a volte di cartelloni pubblicitari che si staccano e altri danni, a volte rumori di grandine che arrivano proprio dal centro della tromba d’aria e sbattono tra loro, a volte si sente addirittura un rombo.

In genere le trombe d’aria si muovono nella stessa direzione in cui punta il temporale, con una velocità compresa tra 30/50 km orari. Si possono sviluppare ovunque eccetto le regioni polari. Solitamente sono fenomeni caratteristici dei mari caldi e delle zone umide.

Ma c’è anche una denuncia sui malfunzionamenti della macchina della protezione

“C’è un allarme a monte di queste continue precipitazioni, ed è un allarme meteorologico di tipo giallo emanato dal dipartimento nazionale della Protezione Civile, e questo allarme prevede i centri di competenza regionali sanno esattamente le condizioni in atto e nelle prossime 12, 24 e 36 ore. Per la legge la Regione Lazio deve attivare in ogni comune il centro operativo comunale COC per supporto vigli del fuoco, che su Roma e tutto il litorale romano sono infinitamente pochi, sono 220 unità per un territorio che va da Civitavecchia ad Anzio, Cerveteri, Ostia, Pomezia, entroterra fino a Subiaco, Tivoli, Frascati, Marino, 220 unità! In giornate come questi come si pensa che si possa arrivare in tempo utile a due milioni e mezzo di cittadini della provincia di Roma? Questo si chiede al presidente regione e responsabili strutture? Collaborazione con le municipalizzate che andrebbero avvertite e che il cittadino paga?

Dipartimento nazionale e ogni singolo comune e arma carabinieri che dovrebbe verificare che tutto questo avvenga. La situazione descritta rappresenta un pericolo per i cittadini e per i vigili del fuoco.

Inoltre, come se non bastasse, stazioni dei carabinieri chiudono alle 22.00. facciamo un esempio: se la stazione di Cerveteri chiude alle 22.00 da quell’orario in poi le chiamate di soccorso dei cittadini slitteranno nei comuni limitrofi.”

Intanto il meteo del pomeriggio di oggi domenica 17 novembre, prevede un altro peggioramento.

Per approfondire il link del Centro Studi Edimas Emergency Disaster Menagement Studies  http://www.edimas.net/

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