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Intervista a Micaela Quintavalle, tutto sullo stato dei trasporti a Roma

Micaela Quintavalle, leader di Cambiamenti M-410 il sindacato che da tre anni in ATAC difende autisti e lavoratori da difficili condizioni di lavoro

Zona Eur quartiere montagnola, vedo arrivare da lontano una ragazza alta e bionda. Sarà lei? E’ sera non la riconosco. “Ciao Gugliò come stai? mi dice mentre si avvicina. Sono sicuro allora, è lei Micaela Quintavalle, leader di Cambiamenti M-410 il nuovo sindacato che da circa tre anni in ATAC sta tentando di difendere autisti e lavoratori da difficili condizioni di lavoro e da una organizzazione che non va assolutamente – come sostengono con forza – nella direzione del buon servizio al cittadino. Faccio con lei il punto della situazione sullo stato dei trasporti a Roma, sull’operato nella nuova amministrazione 5 stelle, e soprattutto sulle ricette che servirebbero per far funzionare ATAC e dare un servizio pubblico degno ai cittadini romani sempre più esasperati. Parliamo anche di futuro e di sentimenti quelli che Micaela ha voluto raccontare in Doctor Driver.

Cosa serve davvero per far funzionare anche solo decentemente l’ATAC

Innanzitutto occorre cambiare il contratto di servizio e passare da un sistema a chilometro ad un sistema fondato sulla qualità. Il M5S ci aveva provato essendo onesto con la cittadinanza dicendo che avevamo pochi autobus poco personale quindi era il caso di riorganizzare le linee. Però questo è stato fatto in maniera assolutamente scellerata creando a nostro avviso più danni che vantaggi. Questa è una operazione che va fatta ma con la cooperazione tanto dei capolinea quanto degli autisti che conoscono meglio la situazione reale.

Cambiamenti M-410 sta diventando un sindacato nazionale. Siete stati a Milano lo scorso week end. A che punto del cammino di riconoscimento ed adesioni siete arrivati?

Il riconoscimento da parte dell’azienda ancora non è arrivato, l’ostruzionismo c’è soprattutto da parte delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, sappiamo di dirigenti in CO.TRAL che hanno detto “io non riconoscerò mai il sindacato Cambiamentipoiché mi trovo bene con Cgil Cisl e Uil”,che logicamente sono colluse con i dirigenti stessi. Ad oggi in termini di consenso, cominciamo ad avere tantissime adesioni il discorso è che il riconoscimento sarebbe fondamentale per poter fare le assemblee all’interno delle strutture per poter avere le bacheche sindacali ma soprattutto per poter mettere le firme sotto ad accordi nei quali noi siamo parte integrante. Al momento stiamo dando il nostro contributo per far fare dei cambiamenti importanti all’azienda, anche se poi negli accordi la firma è di Cgil Cisl e Uil, ma chissenefrega l’importante adesso è risolvere le problematiche dei lavoratori. Per ora il processo di riconoscimento del nostro sindacato è ancora fermo.

Come è possibile rivoluzionare il mondo del lavoro, dei contratti, dei rapporti tra azienda e lavoratori, servendosi di uno strumento come il sindacato che si è dimostrato del tutto inadeguato allo scopo e che oggi è ridotto sotto zero in termini di fiducia e credibilità battendo finanche la politica.

Sicuramente creando un sindacato onesto fatto di persone oneste, personalmente io non ho mai dato nè ordini nè direttive, il sindacato è fatto di persone, quindi non è il sindacato ad essere il cancro della questione, sono le persone che lo costituiscono. Ad oggi noi abbiamo visto gente che veramente ha pensato solo ai propri interessi personali, per quanto ci riguarda noi abbiamo dovuto creare un sindacato pulito onesto che viene dal basso e che difendesse dal basso i lavoratori proprio perché c’è il vuoto attorno, Cambiamenti è nato perché i sindacati confederali hanno fallito su tutta la linea.

Dopo sei giorni di proteste i taxi tornano in strada (a proposito di sindacati i taxisti hanno 21 sigle sindacali), e Mercoledì 22 hanno scioperato gli autisti ATAC. Poi è ovvio che ci sono aggressioni da parte dei cittadini. O no?

Assolutamente si, nel senso che i cittadini più esasperati sono i primi a subire le conseguenze di questi contesti, il discorso è che a nostro dire. sbagliano soprattutto i politici e i dirigenti aziendali perché se una onesta cittadini scrive un Tweet in CO.TRAL in cui sostiene che è saltata una corsa di autobus e l’azienda risponde che è saltata perché l’autista si è dato malato, è normale che tu esasperi la cittadinanza. Se invece si parlasse con i cittadini esponendo le reali problematiche delle aziende vi assicuro che il clima sarebbe un altro. E in questo la stampa e l’informazione hannograndi responsabilità. Il problema è di quasi tutta l’informazione che si muove solo per far dire ai cittadini che tutto fa schifo, vedono e raccontano il singolo autista che parla al cellulare o chi utilizza impropriamente la legge 104, demonizzando la categoria per pochissimi eventi singoli. Invece si parla molto poco dei problemi del contratto di servizio tra amministrazione e ATAC.

Ok le tematiche dei lavoratori, ma riuscite anche a denunciare situazioni gestionali dell’azienda palesi esplicite che gridano vendetta, come per esempio l’acquisto fatto da Alemanno anni fa, di circa 100 minubus elettrici pagati 5.8 milioni di euro che giacciono nel deposito di Garbatella inutilizzati e che non sono mai sati messi in moto neanche una volta? Proprio pochi giorni fa la Sindaca ha denunciato lo spreco dei 45 filobus acquistati nel 2009 costati 20 milioni già immatricolati e collaudati e mai utilizzati.

Sì, i filobus inutilizzati di cui ha parlato la sindaca sono nel mio deposito, noi queste denunce come sindacato le facciamo io le ho gridate, tutti sanno, però nessuno interviene quindi io sono molto contenta che la Raggi sia venuta nel deposito di Tor Pagnotta, ma occorre intervenire, perché noi come sindacato non possiamo mettere mano alle documentazioni, eppure sappiamo che ci sono enormi sprechi, dalle divise, alle esternalizzazioni, alle ditte delle pulizie, sono tutte risorse che potrebbero servire per migliorare il servizio ai cittadini. Io ho preso 51 giorni di sospensione per fare queste denunci. Serve un ruolo forte della politica, serve non avere paura, bisogna tagliare le teste a partire dai vertici altrimenti non si arriva da nessuna parte.

Quello di cambiare tutti i vertici in azienda è un problema che vedo oggi in ATAC. Almeno si cambino quelli che hanno operato palesemente male. Il nuovo amministratore unico Fantasia sembra procedere per la sua strada. Non si è ancora creata una buona sinergia. Mi chiedo perché non è stato preso Carlo Tosti (ndr già manager di ATAC) come assessore alla mobilità? Lui è molto in gamba. E’ uno che affermava che in Atac ci sono gli esuberi tra gli amministrativi e che in molti casi occorre essere impopolari se si vogliono ottenere risultati tangibili.

La Vostra idea di mobilità a Roma e di modelli organizzativi aziendali è sempre stata molto vicina a quella del M5S sin dal tempo della giunta Marino. Cioè di mettere in pratica un sistema in cui i cambiamenti e le scelte venissero attuate dalla politica ascoltando le indicazioni dei lavoratori di Atac autisti in primis. Si è realizzato questo modus operandi con l’Assessore Meleo?

Mi viene di dire di no. Io ho avuto modo di parlare spessissimo con l’assessore Meleo siamo sempre stati ascoltati, siamo sempre stati convocati, a me lei piace moltissimo a livello umano purtroppo però io credo che i suoi collaboratori e mi viene da pensare ad Enrico Stefàno, non hanno realmente capito come debba funzionare il trasporto a Roma. Quindi io credo che ci debba essere ancora più cooperazione attiva, perché ad oggi, non hanno messo in atto quasi nessuno dei consigli che gli sono arrivati da noi. Stefàno ha tante buone iniziative però ha un idea del trasporto basatatroppo sul modello anglosassone, che qui da noi è irrealizzabile.

Cosa pensi della vicenda Stadio della Roma si doveva fare era necessario oppure no?

No dai, non entro nel merito, io credo che se il Sindaco ha ritenuto opportuno dare il nulla osta avrà avuto le sue buone ragioni, non sono così preparata e competente per poter dare una risposta. Ci sono delle priorità, hanno deciso di fare anche questo, magari i fondi saranno utilizzati anche per migliorare le infrastrutture connesse con lo stadio, quindi se l’hanno fatto mi viene da pensare come cittadina che ci saranno dei risvolti positivi.

Doctor Driver. Perché l’idea di scrivere questo libro?

In primis perché io sono una, io ho creato un movimento con tante persone, successivamente i sindacalisti delle altre organizzazioni, non potendo attaccare il movimento continuavano ad attaccare me e siccome io non potevo avere contatti con tutti gli autoferrotranvieri d’Italia ho ritenuto opportuno raccontare la mia verità rispetto alla nascita di Cambiamenti – m 410. Era improponibile stare dietro a chi mi accusava di essere portata ora da Alemanno , ora dalla mafia, ora da Storace, dunque serviva dire la verità soprattutto perché c’è una cattiva informazione. Lo scopo di Cambiamenti è anche quello di tentare di sanare la frattura tra lavoratori e cittadini utenti, perché di fatto siamo sulla stessa barca e abbiamo i medesimi interessi. Il libro ruota anche intorno ad una storia d’amore con punti di vista e prospettive di una giovane ragazza che si è trovata ad affrontare problematiche sociali molto importanti. Ho voluto dire chi sono realmente, come e perché dal nulla siamo riusciti a costruire un movimento con migliaia di persone.

Hai scoperto chi è quel collega che tra un turno e l’altro ti lascia sul cruscotto rose di cioccolato e messaggi d’amore?

In realtà no. Due persone mi hanno detto che erano stati loro, un collega sposato e un meccanico, ma a me la cosa non quadrava tanto, infatti il giorno di San Valentino ho trovato un altro mazzo di fiori in cui nel bigliettino l’autore diceva di non essere né sposato né meccanico continuando a firmarsi l’autoferrotranviere, ma non ho la più pallida idea di chi sia.

Quando diventerai un dottore che ne sarà dei tuoi colleghi autisti e delle tue battaglie in difesa dei diritti dei lavoratori di ATAC?

Sicuramente a quel punto Cambiamenti non sarà più identificato con Micaela Quintavalle ma avrà modo di camminare sulle proprie gambe, e io francamente mi auguro di poter entrare nella sanità per occuparmi di nuove categorie. Sono tantissimi i settori che ci chiedono di essere rappresentati. Cosi Cambiamenti M – 410 potrà fare un passo importante verso una vera rappresentatività a livello nazionale.

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