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Il PD di Roma dichiara guerra al blog Roma Fa Schifo

Dopo la lunga battaglia di Roma Fa Schifo sui camion bar, arriva lo scontro. Roma Fa Schifo lo racconta in un post

NESSUN AUMENTO PER I CAMION BAR. Per i camion bar nessun aumento (considerevole) di suolo pubblico, così è deciso – da un emendamento della maggioranza in Campidoglio, in merito alla delibera propedeutica al bilancio Osp e Cosap.  

Eppure, stando alle dichiarazioni degli ultimi tempi, e stando al voto in Aula di aprile di una delibera poi passata in Giunta, sembrava che la tassa, per i camion bar, dovesse essere aggiornata e rivista, a rialzo. Tutto da moltiplicare per 10: le tariffe, sarebbero dovute passare da 3 a 30 euro.  Ma a qualche mese di distanza, da quell’aprile ad oggi, luglio, i numeri cambiano. Non più moltiplicazioni per 10, ma per 3,5. Strano a dirsi per una maggioranza che ha difficoltà perfino a far quadrare i numeri sui voti in Aula, figurarsi a fare moltiplicazioni con la virgola.

DAL PD: “SIAMO IN ATTESA DI UNA MANOVRA ECONOMICA EQUA”. Secondo il presidente della Commissione Commercio, Orlando Corsetti, non si tratta, comunque, di un passo indietro del PD, ma di un provvedimento, come dire, di passaggio, in attesa di portare “in Aula una manovra economica equa”, che tenga conto “del diverso valore economico e commerciale delle varie zone della città”. “Sul canone di occupazione di suolo pubblico stiamo tentando di portare in aula una manovra economica equa che preveda l’aumento della relativa tassa nelle zone commercialmente appetibili e un’eventuale diminuzione nelle periferie per incentivare le attività imprenditoriali che operano in zone più difficilmente spendibili sul mercato” – ha fatto sapere proprio Corsetti. “Le tariffe e i coefficienti moltiplicatori del canone di occupazione suolo pubblico erano disciplinati da una delibera del 1977 – continuava – che oggi non rispecchia più il territorio dal punto di vista economico e commerciale. Per questo l’Amministrazione capitolina sta lavorando strenuamente per realizzare entro la fine dell’anno una riclassificazione del territorio cittadino che tenga conto del diverso valore economico e commerciale delle varie zone della città”.

Gli facevano eco i capigruppo di maggioranza in Campidoglio – Francesco D'Ausilio (Pd), Luca Giansanti (Lista Marino), Gianluca Peciola (Sel), Massimo Caprari (Cd) e il coordinatore della maggioranza in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo: “Applicare indiscriminatamente gli aumenti programmati – a prescindere dal reale valore economico e commerciale dei diversi quadranti e zone della città, e all'interno delle stesse – si sarebbe rivelata una operazione miope e non equa” – facevano sapere in una nota, che proseguiva: “La pura e semplice applicazione delle tariffe e dei coefficienti moltiplicatori del canone Osp avrebbe significato di fatto inficiare il provvedimento per manifesta incongruenza. Peggio: questa impostazione avrebbe dato la stura a tutta una serie di ricorsi, i cui esiti sono altrettanto intuibili. La maggioranza, consapevole dello status quo e attenta ad operare legittimamente, ha tratto le debite conseguenze”.

L’INDIGNAZIONE DEL WEB. “Se pagare 6€ al giorno a fronte di un guadagno di quasi 2000€, oscurando e rovinando l'unica cosa di eccezionale che ha questa città, ovvero il suo patrimonio artistico e culturale, è equo, allora non c'è più salvezza alcuna per Roma” – commentava su Facebook M.  “La decisione sul suolo pubblico (cui, temo, seguirà un altrettanto scellerata decisione sui cartelloni pubblicitari) è semplicemente vergognosa. In un periodo poi in cui i cittadini romani tutti sono chiamati ad aumenti continui, in cui il bilancio è privo di risorse, lei – scriveva H. S., sul profilo del consigliere Corsetti – non trova nulla di meglio da fare che limitare le tesse all'occupazione suolo pubblico”.

Sono centinaia, come è immaginabile, i commenti di questo tipo che si sono letti in questi giorni sui social network. Tra i tanti ad essersi contrapposti alla decisione del PD, anche i gestori del blog Roma Fa Schifo, che è anche una pagina Facebook, tra le più frequentate.

I gestori del blog, da molto tempo ormai, si battono contro la presenza dei camion bar in questa città. A seguito della votazione dell’emendamento presentato dal PD, su Roma Fa Schifo è apparso un post che, senza esclusione di colpi, puntava il dito contro la maggioranza capitolina. “Dopo due giorni il PD – Partito Delinquenti, Affaristi, Mazzettari e Corrotti è dovuto scendere dal piedistallo e spiegare le sue ragioni a fronte delle polemiche alzate soprattutto da questo blog nei riguardi del regalo fatto a bancarellari e camion-bar nell'ambito delle recenti votazioni sui collegati al Bilancio. Sindaco e Giunta avevano predisposto aumenti a tappeto per queste categorie che umiliano la città con degrado e illegalità, che guadagno decine di milioni l'anno (pare che solo una famiglia ne 'fatturi' – virgolette d'obbligo – almeno 25 all'anno) e che in cambio pagano tasse di occupazione suolo pubblico ridicole: 1500 euro di incasso al giorno, 3 euro di tasse per i camion-bar. Marino voleva portarle a 30 (sempre poco, ma insomma), il Consiglio – grazie ad un emendamento in extremis del Partito Delinquenti votato da tutta la maggioranza – ha fatto lo sconticino a 10,5 euro. Congelando inoltre tutti gli aumenti per le altre categorie di ambulanti. Il motivo è semplice: lobbing, voto di scambio, corruzione. Lo capisce un bambino” – si leggeva.

IL PD DICHIARA GUERRA AL BLOG ROMA FA SCHIFO. A seguito di questo post, in cui, tramite un elenco, si passano in rassegna quelle che Roma Fa Schifo considera le ‘poco credibili’ scuse del PD a giustificazione del voto, si è scatenata una guerra senza esclusione di colpi, in cui, la parte principale, la gioca proprio il Partito Democratico.

“Dapprincipio abbiamo pensato ad un scherzo. Poi abbiamo pensato ad intimidazioni di bassa lega. Alla fine, invece, abbiamo capito che stavano facendo sul serio – si legge in un post che porta la data di oggi, 28 luglio – I contatti sono avvenuti via Twitter, tutto nero su bianco, ma non visibile a tutti: tutto giocato tramite messaggi privati.  Che però abbiamo conservati, disponibili, registrati. A scriverli e inviarli un importante esponente del PD, uno dei più importanti” – spiegano i gestori del blog Roma Fa Schifo.

In uno di questi, secondo quanto riportato, ci sarebbe scritto: “Dovrete dimostrare ai giudici tutto quello che avete detto”.

“Insomma il PD si è arrabbiato e alcuni consiglieri (forse tutti) sono intenzionati a querelare Roma fa Schifo, a far chiudere il blog, magari a chiedere i danni (quanti soldi desiderate, prego?) in nome di una diffamazione che, tuttavia, non c'è mai stata. A nulla sono valse le richieste di spiegazione e le offerte di eliminare contenuti che fossero risultati come un attacco privato verso qualcuno, come una diffamazione strictu sensu. I nostri interlocutori sono stati fermissimi: ‘Vi denunciamo, vi trasciniamo in tribunale, dovrete dimostrare le parole che avete detto davanti ai giudici’ ” – spiegano ancora da Roma Fa Schifo.

“Certo – si legge ancora – abbiamo detto loro che sono un partito di delinquenti, abbiamo detto loro che con provvedimenti-porcata come quello sugli ambulanti (abbassate le tasse previste ai camion-bar, completamente congelati gli aumenti a tutti gli altri ambulanti) stanno svendendo la città alle mafie e ai racket. Ma si tratta di valutazioni politiche, come si può pensare anche solo lontanamente di rispondere con gli avvocati? ‘Dovrete dimostrare ai giudici che gli ambulanti sono la mafia’ strepita l'alto dirigente del PD romano che fa fatica a capire non solo che sì, a suo modo, a Roma, il mondo dell'ambulantato è una mafia (ma questo lo sa anche l'ultimo dei cittadini meno informati), ma fa soprattutto fatica a capire che qui non è che si parla di "Mafia" nel senso di Cosa Nostra siciliana, si parla di un atteggiamento mafioso in senso figurato. E poi come mai tutta questa foga per difendere gli ambulanti?”.

E proprio sul ‘settore dell’ambulantato’, a Roma Fa Schifo la pensano così: “E' un comparto importante perché grazie anche e soprattutto agli ambulanti Roma ha un aspetto da città sottosviluppata che ogni altra città occidentale (e non parliamo di Parigi, Vienna o Londra, ma anche Lisbona o Atene) sconosce totalmente. Infatti se piazza dei Cinquecento è una barzelletta internazionale, se via Cola di Rienzo fa scappare anche il più affezionato cliente delle boutique che infatti muoiono, se sulla Tuscolana non si può più camminare, se il Policlinico Umberto I è invisibile dietro una coltre di venditori e dei loro furgoni lasciati in divieto, se le stazioni metro di Ponte Mammolo o Anagnina sono qualcosa che è difficile raccontare, se viale Trastevere lo percorri col tram 8 e non riesci a vedere le vetrine e le insegne (pagate, peraltro) di un solo negozio, se le ‘holdings’ dei mutandari arrivano a fatturare (fatturare?) oltre 20 milioni di euro a famiglia a chi lo devi se non al PD? La città stata nell'ultimo 25ennio totalmente sfigurata, resa irriconoscibile, non frequentabile, non vivibile, lontanissima dagli standard di qualsiasi capitale occidentale. E salvo i 5 anni di Alemanno (micidiali anche quelli) hanno amministrato sempre loro. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, non serve neppure perderci troppo tempo per raccontarli, basta affacciarsi alla finestra. La sinistra (prima assieme alla DC, poi assieme al centro destra berlusconiano che infatti ha votato l'emendamento-porcata che salva ambulanti e camion-bar), ha sempre amministrato in questa maniera: ignoranza, zero conoscenza degli standard internazionali, corruzione, collusione, sciatteria. Ma stavolta qualcuno lo fa notare, sta volta qualcuno sottolinea l'anomalia, sta volta le cose escono ed emergono perché non c'è più solo la stampa prezzolata (anche lei fa parte del sistema economico e corrotto che regge tutto), ma ci sono i blog, i social network, Twitter”.

“ ‘Non si governa sparando nel mucchio’ ha scritto sul suo Facebook il consigliere PD D'Ausilio cercando – anche lui in maniera estremamente goffa, tra l'altro accusando la Giunta di essere un organismo che, appunto, spara nel mucchio visto che il riferimento era al provvedimento degli aumento agli ambulanti che la Giunta aveva approvato e che il Consiglio ha modificato -, cercando dicevamo di difendersi dallo scandalo-emendamento che nel frattempo grazie a noi era emerso con fragore. Evidentemente quando si deve aumentare la TASI, la tariffa degli asili, quando si devono tagliare le risorse ai bambini handicappati e all'assistenza anziani, quando si deve alzare il costo della ZTL e delle strisce blu e addirittura dei cimiteri e dei musei allora lì sì che si può sparare nel mucchio; quando invece si tratta di chiedere ad un camion bar che incassa 1500 euro al giorno di contribuire in ragione di 30 euro allora è uno scandalo, allora si rischia il ricorso al TAR. Chi crede più ormai a questa versione dei fatti? Neppure i militanti del PD ci credono” – incalzano gli admin che gestiscono il blog di denuncia e di lotta al degrado più attivo dell’Urbe.

“Riteniamo che un politico che querela un cittadino sia qualcosa di estremamente grave. Quanti soldi vorrà, di risarcimento, un politico da un semplice cittadino? Cosa farà, in caso di vincita, con questi soldi? Chi gli pagherà l'avvocato? Magari il partito attingendo ai fondi del finanziamento pubblico pagato, beffa delle beffe, con gli stessi soldi che il cittadino querelato ha profumatamente versato di tasse?”qui tutto l’articolo di Roma Fa Schifo.

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