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Giustizia lumaca, con la scusa del Covid. E l’ultima chicca arriva dall’Unep

L’ultima chicca ce la riserva l’UNEP, l’ufficio che effettua le notifiche civili e penali e che esegue i pignoramenti e gli sfratti

Unep

Il Tribunale di Roma in epoca Covid

Il sistema giudiziario italiano, già noto in tutta Europa per essere uno dei più lenti a smaltire il contenzioso e le attività connesse ai processi penali, civili e amministrativi, ha registrato un ulteriore evidente rallentamento a seguito dell’emergenza sanitaria.

Avvocati allontanati dai Tribunali

Avvocati e operatori del settore sono stati, di fatto, allontanati dai Tribunali, il cui accesso è stato, dopo i primi mesi di chiusura totale in cui tutta l’attività giudiziaria è stata sospesa, contingentato al minimo.

Udienze e accessi presso gli uffici giudiziari, per gli avvocati, sono diventati per mesi (ma anche adesso) sinonimo di una vera e propria “forca caudina”, fatta di richieste giornaliere di accesso a uomini armati della sorveglianza, di sottoposizione ripetuta allo scanner della temperatura corporea e di colloqui con giudici protetti da barriere di plexiglas e in alcuni casi da visiere trasparenti, di quelle che si vedono solo nei film di fantascienza.

Avvocati trattati come appestati e ridotti a parlare lo stretto indispensabile, anche a metri di distanza dal giudice, con la mascherina.

L’accesso in presenza

In alcuni casi, neanche è possibile accedere in aula “in presenza”, essendosi inventati i Giudici la “trattazione scritta dell’udienza”: un sistema aberrante che sostituisce la tradizionale “oralità” dell’udienza con una asettica scrittura dei motivi di udienza in un foglio da depositare telematicamente.

Ma, da che mondo è mondo, l’avvocato è, per antonomasia, un oratore e non uno scrittore.

Ma vi è di più: vi sono casi in cui qualche Giudice di Tribunale ha disposto un “rinvio per conclusioni” ad una udienza nel 2023 con la “trattazione scritta”. Come se questa emergenza sanitaria non dovesse finire più e noi avvocati dovessimo stare ancora a chiedere il permesso di entrare in Tribunale anche nel 2023.

La chicca dell’Unep

L’ultima chicca, però, ce la riserva, con la colpevole complicità dei dirigenti della Corte di Appello di Roma, l’UNEP, l’ufficio che effettua le notifiche civili e penali e che esegue i pignoramenti e gli sfratti.

Già ci aveva provato nel marzo scorso. Sull’onda di un incremento dei contagi, azzerarono di fatto il sistema dell’accesso agli uffici con la lettera di appartenenza del cognome del richiedente. E decisero di lavorare solo sugli atti in scadenza.

A seguito di una sommossa popolare, (anche noi scrivemmo un articolo su questo giornale denunciando la scarsa voglia di lavorare del personale e la ingiustificata sospensione delle normali attività dell’UNEP), ripristinarono il sistema delle lettere dei cognomi.

Adesso ci riprovano: dal 1 luglio 2021 infatti, l’UNEP ha predisposto un sistema di prenotazione online per le varie richieste (notifiche, esecuzioni ecc.) per il tramite del quale gli avvocati o i privati hanno un orario definito di accesso in ufficio.

Le regole dell’Unep

Ufficialmente Unep ha adottato il sistema “per evitare gli assembramenti all’interno degli uffici dell’UNEP”.

In realtà, a giudizio del sottoscritto, sembra una soluzione per lavorare di meno in quanto:

  1. Unep consente massimo 25 operazioni al giorno;
  2. Si può, di fatto, prenotare un accesso non prima di un mese;
  3. Se, per errore hai omesso di trascrivere sul modulo di prenotazione uno dei dati (anche irrilevanti) che richiedono, cancellano brutalmente la prenotazione con comunicazione solo il giorno prima;
  4. L’avvocato non può delegare nessuno ad effettuare le operazioni, ma si deve recare di persona.

Quello che viene spontaneo domandarsi è perché, quando effettivamente c’era una maggior incidenza di contagi, in qualche modo si è riusciti ad operare in maniera continuativa (ancorchè contingentata) e adesso, che si è tutti in zona bianca e con i contagi al minimo, l’attività dell’UNEP deve ridursi al lumicino con il conseguente rilevante danno economico per avvocati e operatori del settore.

Personalmente, ho completato il ciclo vaccinale. Perché allora devo aspettare un mese per entrare negli uffici dell’UNEP quando con il Green Pass posso andare in qualsiasi posto d’Europa senza restrizioni?

Attendiamo fiduciosi una risposta dal Dirigente dell’UNEP, dal Presidente della Corte di Appello di Roma e, naturalmente, anche dal Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma…

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