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Donna picchiata in strada, vigili non intervengono

“Uno dei due vigili, ridendo, mi ha detto che gli agenti possono intervenire solo se è la persona coinvolta a chiedere aiuto”

Una banale lite automobilistica sfociata in una violenta aggressione. Il tutto sotto gli occhi di due agenti della Polizia Municipale. È successo a Roma, in piazza San Giovanni, dove una giovane donna di 32 anni è finita al pronto soccorso dopo essere stata presa a calci e pugni da un'altra ragazza di 28 anni coinvolta nel diverbio.

"Ho ricevuto una prognosi di 6 giorni per contusione del volto, contusione addominale, contusione al ginocchio destro e trauma distrattivo cervicale – racconta alla Dire G.T. vittima dell'aggressione – Ma ora la rabbia è più forte dello spavento. I due agenti di polizia municipale che hanno assistito alla scena sono rimasti a braccia conserte, dicendomi che non spettava a loro intervenire".

La ragazza descrive quindi la dinamica dell'accaduto: "Stavo entrando in un parcheggio e mi sono affiancata alla macchina davanti per fare manovra. In quel frangente mi è squillato il telefono e ho risposto all'auricolare. Quando ho girato la testa per fare retromarcia, ma parlo di una frazione di secondo, mi sono ritrovata un motorino attaccato al portabagagli, proprio dietro di me.

Mi sono guardata intorno per capire dove fosse il proprietario, quando ad un certo punto sugli scalini di un Sert( Servizio per le tossicodipendenze ) lì vicino ho notato una ragazza seduta che mi guardava. Le ho fatto segno con il pollice che dovevo entrare nel parcheggio. Lei ha usato subito un linguaggio volgare e se n'è andata. Ho aspettato qualche secondo e poi mi sono messa a suonare il clacson, anche perché avevo un appuntamento con il medico di mio figlio, che grazie a dio non era con me.

A quel punto si è avvicinato a me un ragazzo che, scusandosi, mi ha detto 'te lo sposto subito', sono riuscita così ad entrare nel parcheggio, ma mentre mi sono girata in avanti per fare l'ultima manovra, mi sono trovata davanti la ragazza che mi ha preso per i capelli, mi ha insultata e sputato in faccia. Quindi sono scesa dalla macchina e mi ha dato un calcio in mezzo alle gambe, cosa per la quale ho avuto un leggero sanguinamento, e uno su una coscia.

La ragazza se n'è poi andata, io l'ho rincorsa per circa un metro a piedi, mentre il ragazzo che era con lei gli gridava nel frattempo se fosse impazzita. Sempre la ragazza, non contenta, mi ha preso di nuovo a calci e pugni in faccia". A circa 300/400 metri dalla scena c'è un gabbiotto dei vigili urbani. "Non sono intervenuti – denuncia la ragazza – così come non è intervenuta la guardia giurata davanti al Sert. C'era solo un ambulante, un ragazzo africano, che i vigili hanno praticamente allontanato.

Solo una coppia di turisti spagnoli si è messa a gridare per attirare l'attenzione dei vigili, i quali hanno attraversato con tutta calma, mentre la ragazza che mi ha aggredita saliva sul motorino per andarsene". A quel punto, racconta G.T., 'mi sono messa davanti a lei, afferrando lo specchietto del suo motorino per impedirle di allontanarsi, cercando di trattenerla per farla identificare dai vigili. Ma gli agenti sono rimasti a braccia conserte, immobili, mentre lei mi ha detto: 'Levati dal cazzo altrimenti ti investo'.

Fortunatamente ero in piedi, ma comunque mi è venuta addosso passandomi con le ruote sopra i piedi. Ho sbattuto anche entrambe le ginocchia". Prosegue il racconto della vittima: "Quando la ragazza è andata via, uno dei due vigili, ridendo, mi ha detto che gli agenti possono intervenire solo se è la persona coinvolta a chiedere aiuto. Ma al di là dell'omissione di soccorso – sottolinea G.T.- i vigili non sono intervenuti su una cosa che è di loro strettissima competenza.

Allora ho chiamato i carabinieri di piazza Dante, che si trova lì vicino, che sono arrivati con la pattuglia dopo 45 minuti perché loro stessi, al telefono, mi hanno detto che se all'accaduto erano presenti i vigili non competeva a loro intervenire". Una volta arrivati i carabinieri, la ragazza racconta di avere immediatamente chiamato il suo avvocato, perché si doveva 'difendere dai due agenti della municipale – aggiunge – che nel frattempo avevano avvertito il loro comandante dicendogli che quello che stavo dicendo io nei loro confronti era una calunnia e che c'era la loro parola contro la mia.

Il loro problema in quel momento, quindi, era solo quello di scagionarsi. Morale della favola: i vigili non hanno identificato la ragazza che mi aveva aggredito, mentre i carabinieri non hanno ascoltato i due testimoni perché erano spagnoli, hanno detto, e non potevano sentire la loro versione". Intanto oggi Maria Caterina Zofrea, avvocato di G.T., ha fatto una denuncia alla procura della Repubblica.

"Essendo mancato ogni tipo di intervento – dice la vittima all'agenzia Dire – abbiamo presentato una denuncia – querela nei confronti della ragazza, alla quale siamo riusciti a risalire grazie alla targa del motorino presa dai due turisti spagnoli, raccontando dell'omissione di soccorso dei due vigili che sono stati identificati. Spero che la denuncia venga accolta", ha concluso.

Da parte loro il comando della Polizia Municipale, interpellato, ha fatto presente che: "Da parte nostra c'è disponibilità a fare massima chiarezza e luce sull'accaduto. Invitiamo a presentare il materiale disponibile".

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