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Cosa cambia con lo smantellamento del Corpo Forestale

Del ddl 1577 ne abbiamo parlato con Gabriele Attanasio, dirigente lombardo del Sindacato Nazionale Forestale (S.N.F.)

Ddl 1577, art.7, comma 1, lettera a: numeri, conseguenze e ragioni. Di tutto quello che si nasconde dietro al famigerato provvedimento di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, che vuole sopprimere il Corpo Forestale dello Stato, ne abbiamo parlato con Gabriele Attanasio, dirigente lombardo del Sindacato Nazionale Forestale (S.N.F.)
Gabriele, quando è entrato nel CFS?
Sono entrato a far parte del Corpo Forestale dello Stato nel 2007, a seguito di concorso pubblico. Quello a cui ho partecipato è stato, purtroppo, l’ultimo concorso per “allievi agenti” indetto, nell’ormai lontano 2004, dal Corpo Forestale. Dico purtroppo perché, a mio avviso, la vocazione a entrare a far parte di un Corpo specifico e specializzato come il CFS è fondamentale per la buona riuscita del lavoro stesso e per ottenere anche un alto benessere e appagamento del personale operante. Incomprensibilmente, gli ultimi governi hanno tolto al Capo del Corpo la possibilità di bandire concorsi rivolti a tutto il pubblico, riservando l’ingresso solo ai militari volontari in ferma breve (VFB) o in ferma prefissata (VFP1 o VFP4). È vero, anche tra questi ultimi c’è molta gente valida ma, personalmente, anche per un discorso di provenienza geografica e di distribuzione degli agenti nelle regioni, sono molto più favorevole al concorso pubblico vero e proprio.

Cosa significa per lei il suo lavoro?
Per una persona come me, amante della natura e degli animali, e appassionata di montagna, estremamente attenta ed impegnata a livello ambientale, entrare nel Corpo Forestale dello Stato è stata la realizzazione di uno dei miei più grandi sogni, cioè quello di poter svolgere una professione che coincida con i miei interessi personali e le mie passioni. Credo che veder convergere le proprie passioni con la propria attività lavorativa sia anche un forte e motivante impulso per svolgere al meglio il proprio dovere.

Come pensi possa cambiare la tua professione in seguito alla approvazione del ddl 1577
Purtroppo, a giudicare dalle nefaste premesse in proposito, sono molto pessimista su questo argomento. Credo che, l’ignoranza e l’arroganza di questo Governo si possano tradurre non solo nella distruzione dell’unico Corpo a tutela e salvaguardia dell’ambiente che ha all’attivo 193 anni di storia ma anche nella dispersione e nella perdita di tutte le molteplici competenze specifiche acquisite in questa storia quasi bi-centenaria. In pratica, temo che non saremo più utilizzati come forestali ma, assurdamente, andremo a tappare qualcuna delle molteplici falle di qualche altra forza di polizia. Purtroppo, dal canto mio, la situazione cambierà radicalmente, poiché io ho scelto di fare il forestale, non il poliziotto o il carabiniere o il finanziere o, addirittura, la guardia carceraria! Questo solo per dire, con tutto il rispetto per il lavoro degli altri ovviamente, che io ho scelto di far altro. Quindi, molto probabilmente, ci sarà un disoccupato in più.

Nell’ottica della razionalizzazione dei costi quanto incide l’accorpamento del CFS alla PS?
Incide molto… molto negativamente intendo dire! La prima giustificazione del Governo riguardo alla soppressione del CFS fu quella del risparmio: un’emerita balla. Circa il 90% delle spese del Corpo Forestale dello Stato serve a pagare gli stipendi del personale dipendente. Chiunque concorderà con me che, in qualsiasi altro corpo, istituzione o ente venisse assorbito e re-impiegato il personale CFS, questa spesa non potrebbe comunque essere depennata. Andiamo avanti; il restante 10% (circa 30 milioni di €), che comprende le spese vive del Corpo, è quasi completamente equilibrato dai 28 milioni di € provenienti dalle sanzioni amministrative elevate.

D’altro canto, quanto costerebbe allo Stato questa manovra?
Ammesso e non concesso che, anche per i corpi di polizia come per qualsiasi attività o società lavorativa, si possa parlare di utili e perdite, in questo caso avremmo l’esempio lampante dell’unica forza di polizia quasi all’attivo con le spese. A fronte di questo finto risparmio, ci sarebbero poi le vere spese per la realizzazione di questa “idea geniale”. Queste, comprendenti la nuova vestizione di circa 8000 unità, il cambio di livrea ed il riadattamento di tutti gli automezzi, il cambio di livrea ed il riadattamento di tutti gli altri mezzi (flotta aerea e navale, biciclette, etc…), il cambio di insegne ed il riassetto di tutti gli uffici e le caserme, i corsi di formazione per il personale (a mio avviso tutto) destinato ad altri impieghi diversi dal settore ambientale, etc…, sarebbero quantificabili tra i 40 ed il 50 milioni di €.

E’ tutto?
Queste sono solo le spese dirette. Bisogna sapere, infatti, che il Corpo Forestale dello Stato, oltre ad assicurare la sorveglianza ed alcune attività prettamente tecniche (come censimenti faunistici, istruttorie sui tagli piante, controlli sulle autorizzazione edilizie…) nella maggior parte dei Parchi Nazionali, gestisce direttamente e, oserei dire gratuitamente, oltre 130 riserve naturali statali. Inoltre, molte delle strutture che utilizza sono di proprietà demaniale. Con una soppressione del CFS, i Parchi Nazionali dovrebbero dotarsi di propri organi di sorveglianza e controllo; le riserve naturali statali tornerebbero in mano allo stato che poi, mancante della capillarità sul territorio, avrebbe la necessità di assegnarne la gestione ed il controllo ad altri enti con conseguente dispendio di ulteriori risorse e, magari, sorgere di nuovi scandali di appalti, mazzette o mala-gestione. Gli stabili di proprietà demaniale, invece, rimarrebbero in carico agli enti territoriali competenti per il territorio dove sono dislocati ma, poiché la legislazione italiana non prevede l’affidamento in comodato d’uso gratuito, gli stessi passerebbero a titolo oneroso. Faccio un esempio: mettiamo che l’Ente Parco “Pinco Pallino” abbia la sua sede all’interno di una struttura demaniale dove ha sede anche il comando forestale (C.T.A. = Coordinamento Territoriale per l’Ambiente) che si occupa della sorveglianza nel parco in questione. Una volta sciolta la Forestale, lo stabile rimarrebbe in carico all’Ente Parco “Pinco Pallino” non più gratuitamente come prima ma a titolo oneroso. Cose assurde, visto che ci sarebbe un ente statale che paga lo stato per poter usufruire di un immobile statale! Ci sono poi da aggiungere tutte le altre casistiche nelle quali enti come Comuni, Province, Regioni, etc… saranno costretti ad ingaggiare ed appaltare tecnici e professionisti, non avendo più il punto di riferimento dato negli anni dal Corpo Forestale.
Allora come spiega la ragione di questo provvedimento?
Molte persone sono convinte che questo provvedimento, scellerato e senza senso, sia dettato solamente dalla grande ignoranza dei membri di questo Governo. In effetti, molte volte, con le proprie dichiarazioni, alcuni ministri e lo stesso presidente del Consiglio hanno dimostrato di non sapere nemmeno di cosa parlassero. Tra l’altro, in questo ridicolo Disegno di Legge, non c’è nemmeno un accenno su dove e come sarà re-impiegato il personale CFS. Sicuramente, una volta approvato, sarà un gran bello specchietto per le allodole per sfornare un altro “tweet” elettorale ricco di falsità. Un argomento così delicato come la soppressione dell’unico corpo a tutela dell’ambiente in un territorio complesso ed articolato come quello italiano, merita un’analisi più approfondita. Forse non tutti sanno che, al giorno d’oggi, in Italia, la stragrande maggioranza dei reati vengono commessi, direttamente o indirettamente, in campo ambientale. Basta dare uno sguardo ai giornali e tutte le più grandi inchieste, da Expo, al Mose, alla Terra dei Fuochi, al metano di Ischia, a Green Hill, etc…, ce lo confermano. L’ambiente è diventato il terreno di gioco dove le più grandi organizzazioni criminali riescono ad avere, in modo anche non troppo appariscente, enormi guadagni ed enorme potere. Molte volte, come spesso è stato dimostrato, queste organizzazioni hanno l’appoggio del politico locale o di qualcuno anche più in alto. Diciamoci la verità, il più delle volte la Forestale risulta come un ostacolo che si frappone fra l’ambiente, altresì indifeso, e lo speculatore/criminale senza scrupoli. Disperdere la specificità e le grandissime competenze del personale del Corpo Forestale dello Stato vorrebbe dire affievolire di molto il contrasto a molte organizzazioni criminali. Perciò, in un Paese corrotto come il nostro, mi viene da pensare che, in quel Ddl 1577, di ignoranza ce ne sia ben poca. Oltretutto, tra le tantissime autorevoli voci che si sono espresse contro la soppressione del CFS, penso che, più delle altre, vadano prese in considerazione quelle del Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, e quella del suo vice, Roberto Pennisi che, in diverse commissioni parlamentari ed in varie altre occasioni, hanno espresso la loro totale contrarietà al provvedimento, dicendo che il Corpo Forestale non va assolutamente toccato ma, anzi, andrebbe potenziato.

Più di questo, che dire? 
Personalmente, sono dell’opinione che, in un paese civile con uno stato sociale all’avanguardia, non si dovrebbe mai neanche pensare di tagliare quelli che sono i servizi basilari che vanno resi al cittadino, e cioè: Sanità, Scuola e Sicurezza. Tra l’altro, qui in Italia, un cittadino che paga una quantità spropositata di tasse!

Si aspettava la grande solidarietà dimostrata dal mondo politico e dalla gente comune?
Direi proprio di sì. Da quello che vedo, il lavoro del Corpo Forestale dello Stato è sempre molto apprezzato sia dagli addetti ai lavori che dalla cittadinanza. Questo è confermato anche dall’ultimo rapporto Eurispes, che vede la Forestale al primo posto come forza più amata dagli italiani, con un indice di gradimento del 65%. Devo dire, però, che la gente comune non è quasi per nulla informata sul fatto che il Corpo Forestale dello Stato stia per essere cancellato. In effetti, negli ultimi anni abbiamo visto che la tattica per far andare in porto queste perverse operazioni (vedi lo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio) è quella del silenzio totale. Oltre a questo, bisogna anche fare i conti con la disinformazione che si è fatta negli ultimi tempi. Infatti, non è raro trovare chi, dopo aver appreso notizie non corrette dai media, ti risponda con la frase “beh, considerando che in Italia ci sono più forestali che piante…”, riferendosi agli scandali delle assunzioni pazze nelle regioni del Sud ma non sapendo che, in quel caso, si parla in realtà di “Operai Forestali” alle dirette dipendenze delle regioni, e che nulla hanno a che vedere con gli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato che, lo voglio ricordare per l’ennesima volta, nella totalità del nostro paese sono circa 7700, vale a dire meno dei vigli urbani di Roma. Ad ogni modo, chiunque poi venga correttamente messo a conoscenza della cosa, dimostra contrarietà al provvedimento e solidarietà alla causa. Anche buona parte del mondo politico ha dimostrato sensibilità e solidarietà alla nostra causa e, molti di questi, stanno dando il proprio prezioso contributo attraverso incontri, conferenze stampa, redazione di emendamenti, etc… Tra questi ci sono anche ex ministri e sindaci che sanno bene quanto l’operato del CFS giovi a tutto il paese. Non li nomino per non dimenticare nessuno, ma voglio ringraziare tutti i politici che si stanno concretamente opponendo alla nostra soppressione. Un enorme ringraziamento va anche a tutte le tantissime associazioni che si sono schierate sia a nostra difesa che al nostro fianco nella recente manifestazione davanti al Senato ed alla Camera dei Deputati. Come ultima considerazione, trovo scandaloso che l’attuale Ministro delle Politiche Agricole non prenda posizione contro la soppressione del CFS.

Quali sono le prossime iniziative in agenda?
Per il momento, andiamo avanti con la campagna di raccolta firme “Salviamo la Forestale” su Change.org. Speriamo che, su questo argomento, il Governo rinsavisca al più presto. In caso contrario, siamo pronti a scendere in piazza e a lottare finché non sia garantita la sopravvivenza del nostro glorioso e amato Corpo Forestale dello Stato. Stiamo anche pensando, a un’eventuale proposta di referendum abrogativo. È ora di ricordarsi che, nel nostro Paese, è il popolo a essere sovrano, e non un Governo che non è stato eletto da nessuno. Perciò, dopo aver spiegato come stanno realmente le cose, chiediamolo al popolo italiano se vuole che la Forestale sia soppressa.

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