Prima pagina » Cronaca » Roma, corteo per la chiusura del Centro Enea di via Boccea

Roma, corteo per la chiusura del Centro Enea di via Boccea

Anche CasaPound parteciperà al corteo di sabato 28 marzo insieme al Comitato Fenix 13

“Domani, sabato 28 marzo, alle ore 11, CasaPound sarà al fianco del Comitato Fenix 13 per chiedere la chiusura del Centro Enea, che ospita centinaia di immigrati a nostre spese. Le nostre strutture e i nostri soldi devono essere impiegati per i nostri servizi, per le nostre scuole, per i nostri anziani. Non possiamo tollerare che un altro quartiere di Roma venga trasformato in una zona di non diritto in cui gli italiani e i romani finiscono per diventare estranei in casa propria”, dichiara Davide Di Stefano di CasaPound Italia.
 
“Ci troviamo di fronte a un’altra periferia abbandonata a se stessa”, accusa l’esponente di Cpi puntando il dito contro le politche anti italiane del Comune di Roma e del Ministero degli Internui “che preferiscono riversare milioni di euro su un centro immigrati, anziché nei servizi ai cittadini”. Quello che chiedono i manifestanti è “la chiusura della struttura e la destinazione dei fondi per essa spesi alle politiche sociali dirette ai cittadini italiani”.

Lo scorso luglio il Comitato Fenix aveva già preso posizione rispetto al destino del Centro Enea, lanciando una raccolta firme per opporsi all’arrivo di 600 immigrati nella stuttura di via Boccea 530 e chiderne la chiusura. “Centro Enea? No Grazie! Sono 1500 gli immigrati che saranno ospitati nel Centro in virtù dell’ampliamento di altro 600 posti voluto dal Comune di Roma e dal Ministero dell’Interno. – si legge nel volantino diffuso dal Comitato – A Roma nel triennio 2014/2017 verranno sistemati 2600 immigrati, a Milano 140 e a Torino 230. La spesa prevista complessiva è pari a 35 milioni e 700 mila euro”.

Il Centro Enea è gestito dalla cooperativa Casa della solidarietà, già attenzionata dai carabinieri dei Ros per  conto della procura romana, che insieme a Domus Caritatis ed Eriches29, di Salvatore Buzzi, detiene l’oligopolio dell’accoglienza di profughi e rifugiati a Roma. Solo l’Enea, per esempio, riceve dal Viminale 35 euro giornalieri a persona. La protesta di domani, a mesi di distanza dallo scandalo di Mafia Capitale, riaccende i riflettori non solo sul difficile tema dell’immigrazione ed i suoi costi, ma anche sugli aspetti poco chiari legati al presunto business della disperazione. 

Lascia un commento