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Coronavirus, i kit per rilevarlo sono solo a Roma? il medico: “Psicosi”

Per rilevare la presenza del virus cinese occorrono analisi specifiche e costose effettuate da poche strutture in Italia

I contagi da virus cinese hanno superato in termini numerici quelli della Sars, ma la mortalità nel paese di origine del microrganismo sembra si stia lentamente abbassando. Oggi, 30 gennaio, i nostri connazionali verranno riportati in Italia con un volo civile ma operato dalla Difesa, affianca da personale sanitario e posti in quarantena per 15 giorni.

Per rilevare che un paziente sia portatore o affetto da coronavirus occorre che l’ospedale sia dotato di un apposito kit, il quale al momento è presente solo all’ospedale Spallanzani di Roma. Martedì 28, un uomo di 28 anni appena arrivato dalla Cina, dalla zona di Hubei, all’interno della quale vi è anche Wuhan è stato ricoverato al Cotugno di Napoli e le sue analisi spedite al reparto malattie infettive del Lazzaro Spallanzani nella Capitale. Per fortuna le stesse hanno avuto esito negativo. In  seguito l’ospedale Cotugno partenopeo si è dotato di questi kit ed è già attrezzato con due camere per il completo isolamento.

Ma quali sono le norme attive al momento in tema di dispositivi che permettano l’identificazione del virus? È obbligatorio che almeno un ospedale per capoluogo ne abbia uno? Lo abbiamo chiesto a Francesco Medici, sindacalista Anaao e dottore in reparto di pronto soccorso a Roma.

“Non mi risulta che vi sia alcuna disposizione in merito perché le aziende sanitarie debbano possedere il kit. Per altro oggi la riterrei una misura assolutamente prematura, ingiustificata, nonché costosa. Non farebbe altro che andare incontro alla psicosi, come si sta dimostrando con l’uso delle mascherine. Attualmente non vi è una pandemia europea per cui ci sia la necessità clinica di un kit in più strutture. Quello che occorre in questa fase è l’isolamento e il monitoraggio delle persone che provengono dalle zone a rischio. Il tempo di vere la risposta dallo Spallanzani di Roma o da altri centri altamente specializzati fa sì che si ottengano risposte in una giornata, che è un tempo ragionevole e adeguato per lo stato in cui si presenta ora il virus, assente in Italia”.

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