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Metro B, i nuovi treni slittano ancora: niente arrivi entro l’anno | il servizio migliorerà solo nel 2025

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I nuovi treni della metro B non entreranno in servizio entro l’anno, e il miglioramento del trasporto pubblico romano slitta ancora a causa di ritardi, test incompleti e tensioni con il fornitore.

La modernizzazione della linea B continua a essere un percorso accidentato, tra aspettative disattese e un servizio che fatica a stare al passo con il crescente numero di passeggeri. I primi convogli di nuova generazione, arrivati mesi fa, non hanno ancora completato il lungo iter di prove richieste prima della messa in esercizio. Un intoppo che pesa su una linea storica e molto utilizzata, dove ogni giorno migliaia di persone affrontano attese e disservizi.

Il titolo riflette una situazione ormai evidente: i nuovi treni non saranno operativi entro la fine dell’anno e la prospettiva di un servizio più fluido viene rinviata. Mentre cresce la pressione sugli attuali mezzi, aumenta anche il malcontento dei cittadini, che da tempo attendono un rinnovo capace di ridurre guasti, rallentamenti e sovraffollamento.

Il Comune ha riconosciuto che la fase di test non procede come previsto e che la tabella di marcia iniziale non è più sostenibile. Le motivazioni del ritardo riguardano non solo aspetti tecnici, ma anche la complessità delle lavorazioni in orario notturno su un’infrastruttura nata negli anni Cinquanta e oggi bisognosa di manutenzioni continue.

I motivi del ritardo e uno scontro che complica tutto

Il primo convoglio era arrivato in città nella primavera del 2024, seguito dal secondo in agosto, alimentando la speranza di vedere un miglioramento nel giro di pochi mesi. Ma i collaudi si sono rivelati lunghi e difficili: le attività di prova, inizialmente previste per tutte le notti, si sono ridotte a tre volte a settimana per consentire gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria indispensabili su una linea così datata.

Questo rallentamento ha generato tensioni tra amministrazione e fornitore. Secondo il Comune, il personale impiegato nei test non è stato quello pattuito e l’occupazione dei binari ha superato quanto stabilito dal contratto. Una situazione che potrebbe sfociare in un contenzioso ufficiale, destinato a rallentare ulteriormente l’arrivo in servizio del primo treno. È uno scenario complesso che mette a rischio la programmazione e spinge a valutare soluzioni drastiche.

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Le ipotesi sul tavolo e cosa cambierà davvero nel 2025

Per accelerare le procedure, il fornitore ha proposto una chiusura anticipata della metro B alle 21. È un’ipotesi delicata, soprattutto nel periodo natalizio, che richiederebbe una decisione diretta del sindaco. Un’eventuale chiusura serale permetterebbe di ampliare le ore dedicate alle prove, ma comporterebbe disagi significativi per lavoratori, studenti e visitatori.

Nonostante gli ostacoli, uno spiraglio arriva dalla previsione che una volta entrato in esercizio il primo convoglio, gli altri seguiranno un percorso più rapido, necessitando solo di un mese di test ciascuno. In prospettiva, questo potrebbe velocizzare l’aggiornamento della flotta e migliorare la qualità del servizio nel corso del 2025. Per ora, però, restano attese e incertezze, mentre la città aspetta i benefici promessi e spera che i nuovi treni non restino a lungo solo un progetto sulla carta.