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Il Mediterraneo si fa “tropicale”

Centinaia di specie di pesci e meduse tropicali si sono adattate al nostro mare

Già da tempo, il Mare Nostrum è divenuto terra di conquista per una miriade di “specie aliene” tropicali che stanno provocando non pochi problemi alla fauna ittica autoctona. Complice l’innalzamento della temperatura delle acque che non ha risparmiato il Mediterraneo, centinaia di specie di pesci e meduse tropicali si sono adattate al nostro mare. Passando per la porta di ingresso principale rappresentata dal Canale di Suez e grazie anche ai passaggi offerti dalle grosse imbarcazioni in transito, non è poi così difficile imbattersi, anche sulle nostre sponde, in pesci dall’aspetto bizzarro e aggressivo che stanno sconvolgendo un equilibrio consolidato vecchio di milioni di anni.

Studiosi del mondo marino e gli stessi pescatori avevano già evidenziato il cambiamento in atto nelle nostre acque e ora, dopo la notizia del progetto egiziano che prevede il raddoppio del Canale di Suez, l’allarme cresce.

L’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (lucn) ha inviato una lettera al Commissario Europeo per l’Ambiente Karmen Vella chiedendo di vigilare sull’opera prevista adottando tutte le misure necessarie per minimizzare l’eventuale nuova migrazione di specie tropicali.

Numerose le varietà tropicali e invasive che già popolano il Mediterraneo. Tra loro diverse specie di meduse, gamberi e pesci vari, compreso un bellissimo pesce palla. Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus) è, oltretutto, anche tossico se incautamente destinato al consumo alimentare.

Una splendida e interessante carrellata di specie ittiche che stanno colonizzando le acque del Mediterraneo è possibile vederla presso la Mostra Pesci Alieni del Bioparco di Roma. Lì il curatore, Ivan Menchinelli, ha ricreato nelle vasche che li ospitano, gli ambienti marini preferiti da ciascuna specie.

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