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Combattere l’evasione nel trasporto pubblico si può: ecco come

Le proposte del consigliere regionale relative alle stime diffuse da Atac

Contrastare l'evasione nel trasporto pubblico? Si può, secondo il consigliere alla Regione Lazio Fabrizio Santori, che ritiene necessario reintrodurre la figura del bigliettaio, "così come risulterebbe necessario valutare l’inserimento di tornelli direttamente sui bus". Oppure, "un altro rimedio efficace e meno costoso sarebbe quello, già in uso da decenni in molte città del mondo, di pagare il biglietto direttamente all’autista".

Secondo stime Atac, in tre mesi sono state comminate 21.377 multe,  di cui 16.964 sulle linee di superficie e 4.413 su quelle della metropolitana e delle ferrovie. Le contravvenzioni, sempre secondo il rapporto Atac stilato su richiesta del capogruppo capitlino NCD, Sveva Belviso, sono aumentate del 16,2% dall'inizio dello scorso anno. In tutto, 273 verbali al giorno, ovvero 2,37 a operatore. 

Eppure, i dati che sembrano soddisfare Atac, non convincono proprio Fabrizio Santori: "Nel gennaio 2013 le multe comminate per gli utenti sprovvisti di ticket erano 350 al giorno, dato assolutamente insoddisfacente, ma apprendere che, a distanza di un anno, il dato è sceso a 237 crea sconcerto nei tanti romani che pagano regolarmente il biglietto e che ogni anno con i propri tributi rispondono ai buchi di bilancio creatisi in Atac. E’ di qualche giorno fa la bufala che i nomadi avranno diritto per legge ai mezzi gratuiti, ma ci chiediamo se per loro come per tanti altri utenti lo stato di fatto non sia esattamente identico a quanto falsamente annunciato" – commenta il consigliere regionale.

Efficace, sempre secondo Santori, il metodo utilizzato un anno fa nel corso di un sopralluogo: "Controllori salgono a bordo contemporaneamente da tutti gli ingressi e chiusura delle porte. Sulle linee del centro 64 e 40 di circa 190 passeggeri controllati, in quasi 2 ore, 9 (5%) sono stati sorpresi a bordo senza biglietto. A questa evasione certa deve aggiungersi la stima di un altro 5% relativo al fuggi fuggi dei portoghesi che si è regolarmente ripetuto ad ogni fermata, che si somma a coloro che, in attesa senza biglietto, non sono saliti sul mezzo. Il dato è preoccupante se si considera che è stato rilevato in un breve periodo e solo in due linee del centro storico", in quanto, "nelle zone periferiche, dove i controlli sono quasi nulli, il dato dell’evasione potrebbe superare il 30% dimostrando una diffusa tendenza ad aggirare le norme e a viaggiare in modo illegale". E considerando che Atac, "tra bus, tram e filobus, ha un parco di più di 2.200 mezzi e garantisce ogni giorno circa 4 milioni di spostamenti", si rende, a fronte di quanto sostenuto, assolutamente "necessario intervenire subito innanzitutto aumentando i controlli in periferia, ad oggi completamente assenti e dove alcune linee sono in completa balia di non paganti, anarchia e atti ai limiti della legalità".

Questa, secondo Santori, è la realtà dei fatti: una fotografia molto più realistica di quella scattata da Atac, "che parla appena di un 3,9% di evasione".

Di soluzione sul piatto per contrastare l'evasione nel trasporto pubblico "ce ne sono molte, e anche da tempo". Ma "se i manager strapagati" – aggiungiamo noi: vera causa del buco di bilancio Atac – non inizieranno a capire "che il rispetto della legge è un obbligo per tutti e che nei mezzi di Roma sarà necessario stroncare un livello di evasione altissimo che Atac continua a sottostimare", la situazione non cambierà. 

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