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Agenzia Capitolina Tossicodipendenze: 2/3 dei servizi chiudono

Adriano Palozzi: “Riduzione inconcepibile di servizi”

Che l’Agenzia capitolina sulle Tossicodipendenze (ogni tipo di dipendenza, ndr) non navigasse in buone acque, è dato noto. Già da ottobre una memoria di giunta di Roma Capitale, che prevedeva un percorso di internalizzazione dell’Agenzia nel Dipartimento Politiche Sociale, aveva destato preoccupazione in molti. L’Agenzia, infatti, nata nel 1998, era stata voluta fortemente prima da Rutelli e poi da Veltroni. E per motivi – come ha ricordato lo scorso ottobre Fratelli d’Italia – di “indipendenza, efficienza amministrativa e trasparenza”. Elementi, questi, che l’internalizzazione andrebbero a sparire.

I dati, comunque, parlano chiaro. Nel quadriennio 2009-20012, l’Agenzia ha portato alla “riduzione del 56,8% dei decessi per assunzione di stupefacenti, rispetto al precedente quadriennio 2005-2008”. In più, rispetto al biennio 2011-2012, i servizi messi in campo dall’Agenzia sono aumentati del 26,7%. A comunicarlo, Massimo Canu, direttore dell’Agenzia.

Anche il Consiglio di Stato, con sentenza n. 5309 del 6 novembre 2013 ha confermato “ancora una volta, che un operato trasparente onora Roma Capitale e garantisce ai cittadini romani servizi adeguati e rispondenti ai reali bisogni del territorio e non più agli interessi degli enti che li hanno erogati, per oltre 10 anni, con affidamenti diretti” – come ha commentato Massimo Canu, il direttore dell’ACT.

Ma nonostante questi dati a favore, la situazione dell’Agenzia Capitolina per le Tossicodipendenze non è migliorata. Dopo una manifestazione in Campidoglio ad opera degli operatori dell’Agenzia stessa, per protestare contro l’approvazione del bilancio di Roma Capitale che, per l’ACT, prevedeva una somma pari a “ZERO EURO” – secondo quanto si leggeva in un volantino diffuso a sostegno della protesta che si è svolta lo scorso 19 dicembre – oggi l’ACT torna agli onori delle cronache. A parlare è Adriano Palozzi, consigliere regionale del Lazio (FI): “Nella Capitale d’Italia i servizi dedicati a prevenzione e cura delle tossicodipendenze sono sempre più a rischio. Act e Sert, in particolare, stanno vivendo un periodo di incertezza e precarietà, che nuoce gravemente sull’offerta di prestazioni destinata ai soggetti più deboli e bisognosi. Per quanto concerne l’Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze, il Campidoglio ha deciso di disattivare i due terzi dei servizi, ben 14 sui 21 originari, lasciando a casa un centinaio di operatori: un gesto deprimente verso una struttura che dal ’98 allevia con impegno e dedizione i disagi sociali di tanta gente”.

Ma anche per i Sert, prioritari servizi per le Tossicodipendenze presenti nelle Asl della Capitale, è allarme: “Come denuncia Villa Maraini – continua Palozzi – molti di questi centri per la riabilitazione delle persone con problemi conseguenti ad abuso e dipendenza di droghe o alcool, sarebbero chiusi nei giorni infrasettimanali e quelli aperti osserverebbero “orari più consoni a degli uffici amministrativi”. Perché questa riduzione inconcepibile di servizi? Zingaretti è a conoscenza di questa realtà? Il presidente esca dal silenzio istituzionale e attivi immediatamente tutte le verifiche del caso”. 

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