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Intervista a Di Paolo: “Bene riapertura librerie, ma non è una priorità”

“Un libro non è un bene di prima necessità. Non è un cibo. Non è un medicinale”

La passione della lettura

Le parole dell’intervista a Di Paolo, lo scrittore autore di Lontano dagli occhi: “Ho sentito diversi librai e c’è una generale soddisfazione per la riapertura. Molte persone sono andate anche solo per attestare fiducia e solidarietà e questo mi è sembrato bellissimo. Però ci tengo a dire che una delle retoriche che mi sono sembrate assolutamente inaccettabili era che il libro fosse un bene di prima necessità.

Il libro non è una medicina

Lo so che mi tiro dietro anche delle possibili polemiche lavorando nel mondo dell’editoria. Ma uno deve essere lucido: un libro non è un bene di prima necessità. Non è un cibo. Non è un medicinale. Quando sento paragonare il libro alla medicina per l’anima, cambierei mestiere, perché è ridicolo, patetico e retorico”. Lo ha detto lo scrittore Paolo Di Paolo, in una video intervista Skype con l’agenzia Dire, nel giorno in cui a Roma e nel Lazio è stato possibile riaprire le librerie.

“La persona che aveva bisogno di libri in questi giorni non discuto che ci fosse- ha spiegato Di Paolo- ma di solito è una persona mediamente attrezzata, sia economicamente che culturalmente, che i libri li ha dentro casa. Quando se ne parla come fosse un bene di prima necessità, supponi che tutta la collettività ne abbia bisogno, ma probabilmente chi sente il bisogno dei libri è chi ne dispone.

Alla letteratura non serve la retorica

Quindi io dubito che nelle persone che oggi sono andate giustamente in libreria, anche con grande slancio, non avessero un libro da rileggere dentro casa o non avessero altri modi per procurarselo, per esempio con la consegna a domicilio. Quindi questa è una retorica stupida, bolsa, e prodotta da chi non ha veramente a cuore le cose”.

Secondo Di Paolo “i librai hanno avuto posizioni molto diverse, ma tutte legittime. Adesso se questa riapertura, sapendo la fatica che tutti stanno facendo, produrrà un movimento di lento ritorno alla normalità, nessuno può mettersi contro questa cosa e credo sia validissimo provarci.

I librai ce la mettono tutta

Come ha scritto un libraio su Facebook: ‘O ti arrendi o devi fare qualcosa’“. Di Paolo, il cui ultimo romanzo è Lontano dagli occhi (Feltrinelli) uscito nel 2019, ha quindi concluso: “Non sarà facile riprendersi perché tutto il mondo del libro ha avuto un contraccolpo pesantissimo da questi due mesi di fermo. Soffriranno moltissimo le piccole librerie e le piccole case editrici.

Credo che possiamo tornare in libreria ma anche acquistare libri direttamente a casa, non necessariamente investendo sulla grande distribuzione ma sulla piccola, perché i librai si stanno facendo in quattro per andare incontro alle esigenze di tutti”. (Mel/ Dire)

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